La vittoria dominante del Mugello scioglie definitivamente gli ultimi dubbi e conferma che, quasi sicuramente, Marc Marquez sarà il campione del mondo MotoGP 2025.

Il Mugello doveva essere il circuito in cui Pecco Bagnaia tornava alla vittoria per rilanciare un ultimo timido assalto al titolo mondiale 2025. Un titolo che ormai già aveva preso la direzione Marquez. Ma durante la domenica del GP d’Italia è arrivato il colpo di grazia definitivo per GoFree. Dopo una battaglia all’ultimo sangue nei primi giri infatti, Marc Marquez si è messo in testa e con un ritmo forsennato ha dominato anche il fine settimana del Mugello, mentre Pecco ha chiuso addirittura giù dal podio.
Marc è quindi tornato a vincere al Mugello a più di dieci anni di distanza dall’ultima volta, ribadendo la propria netta superiorità quest’anno e mettendo già le mani sul trofeo di campione del mondo MotoGP 2025. In Italia Marquez ha infatti fatto capire come quest’anno non ce ne sia per nessuno, anche nelle piste dove in teoria dovrebbe essere sfavorito. Una vittoria festeggiata sotto la tribuna Ducati, come fece Jorge Lorenzo nel 2018. E adesso si va subito ad Assen, dove il Cabroncito punterà a fare l’ennesima tripletta di questa incredibile stagione.
Ma ora la domanda da porsi è un’altra: questo che stiamo vedendo nel 2025 è il miglior Marc Marquez di sempre? Probabilmente è troppo presto per rispondere, ma per questo Marquez non ci sono limiti ad oggi. E con l’ormai certo aggancio a Valentino Rossi nella classifica dei mondiali vinti, l’obiettivo del sorpasso nel 2026 è decisamente concreto.
Queste le parole del 93 dopo la gara a Sky Sport: “Volevo gestire, soprattutto all’inizio con le gomme nuove, con le quali normalmente si può spingere un po’ di più. Ma si rischia di distruggere la gomma. E quindi lì non volevo spingere, ma se provavo a guidare calmo, Pecco attaccava. E allora abbiamo iniziato a lottare. Io volevo andare davanti, lui spingeva molto, soprattutto in staccata, e io invece facevo un po’ più di percorrenza. Ma dopo ho deciso di stare un po’ più calmo. Poi quando è andato Alex davanti mi son detto: ‘adesso inizia la gara’, perchè alex aveva un grandissimo passo.”
“Ieri la pista era molto calda, anche con 47, 48 gradi. Oggi invece la situazione era critica, sentivo che era molto più difficile girare 46.5. Si poteva fare 46.8 ma era troppo rischioso. Allora ho provato a gestire, vedevo che quelli dietro erano ancora ad un secondo. Oggi ero della mentalità che se arrivava qualcuno più forte da dietro, come Alex, Pecco o Diggia, l’obiettivo era quello di finire la gara. Alla Bucine facevo la differenza perchè è a sinistra. Nelle due Arrabbiate invece Alex mi dava due decimi. Pecco anche. All’ultima andavo più forte io. Non so perchè. Ma l’importante è solo riuscire a fare un gran tempo a fine giro.”
“La staccata della 4, della 6, della 20, che sono discesa, sono i punti critici di questo circuito. Ed è statisticamente dove si cade di più. Quindi lì tenevo un po’ di margine nel caso ne avessi avuto bisogno negli ultimi giri. Oggi potevo festeggiare anche con la bandiera del 93 perchè è la vittoria numero 93. Ma ho preferito fare con la bandiera Ducati. Sia perchè così la gente era più calma con la bandiera Ducati, poi perchè ho visto che era molto importante per Ducati vincere qui. Io mi sento molto parte del team, mi sento molto a mio agio. Mi ha fatto molto piacere vincere qui in rosso.”