Nonostante lo scetticismo iniziale, Jack Miller è partito a bomba nella sua nuova avventura in Yamaha, portando a casa risultati inimmaginabili prima dei test. Ad oggi prima Yamaha in classifica, Jack punta a far tornare la moto giapponese ad alti livelli.

Jack Miller ha chiuso il GP di Austin con un clamoroso 5° posto che lo porta al 10° posto nella classifica mondiale. L’australiano ha mostrato in gara un passo incredibile, riuscendo a riportare una Yamaha in Top 5 dal GP d’Indonesia del 2023. Per Jack questi sono solo i segnali iniziali di un lavoro che la casa di Iwata sta svolgendo con l’obiettivo di tornare a gli alti livelli che competono alla casa giapponese, come dice nelle parole riportate da GPOne.

“La moto è andata bene e ho fatto una discreta partenza sebbene sia stata un po’ caotica con tutte le chiazze da bagnato che si vedevano. Il ritmo è stato complessivamente buono, specialmente verso fine gara. Ho cercato di gestire abbastanza la soft, in modo da conservarla per le ultime battute. Nel complesso sono contento. È stato bello tornare tra i primi 5 e cavarmela in condizioni tanto insidiose. È stata una corsa solida, senza particolari sbavature, per cui mi sono divertito.”

Miller ha poi risposto alle critiche che gli erano state poste alla fine della scorsa stagione e alle accuse di essere un pilota finito. In particolare si concentra sulla cacciata da KTM che lo relegato a ripartire da un team satellite, per quanto competente come Pramac. “A volte va così, personalmente sapevo di avere ancora qualcosa da dare, adesso devo solo sfruttare appieno l’opportunità che mi è stata data. In questa occasione penso di aver ripagato la squadra. Dobbiamo godere delle piccole vittorie e proseguire così in crescendo. Il Qatar è un tracciato diverso, ma dovrebbe essere più adatto a noi rispetto all’Argentina e a livello di grip dovrebbe consentirci di usare la moto in maniera più consueta.”

L’australiano si è poi concentrato sul caos che era successo in partenza, con tanti piloti che erano rientrati ai box per montare le gomme da asciutto. Tutti seguendo Marc Marquez. “Non appena ho visto Marquez rientrare l’ho seguito. Capisco che abbiamo rovinato la corsa di chi aveva montato le slick, ma abbiamo seguito quello che permette il regolamento. Tra l’altro c’è stato un problema di comunicazione con il box perché quando sono rientrato anche l’altra moto aveva le gomme da bagnato. Per fortuna c’è stata la bandiera rossa, così abbiamo avuto il tempo di cambiarle, di rilassarci e ripartire.”

Jack conclude poi mostrando grande ottimismo sul lavoro svolto fino ad ora da Yamaha per sviluppare la M1. Per Miller il lavoro da parte dei tecnici c’è, ma è necessario avere pazienza, perchè i risultati arriveranno. “I test in più ci consentono di provare nuove soluzioni, ma Roma non è stata costruita in un giorno, dobbiamo perseverare. Ci saranno giorni positivi, altri meno, comunque piano piano torneremo in alto a battagliare. Ducati ci ha impiegato 10 anni per riprendersi. A volte si è fortunati, altri meno.”