Manuel Gonzalez ad Aragon ha provato la MotoGP per la prima volta nella sua vita. Un test “regalo” che serviva ad Aprilia per sostituire Ai Ogura, ancora infortunato alla tibia. Com’è andato il test del leader del mondiale Moto2? Lo ha spiegato bene Davide Brivio

Manuel Gonzalez, attuale leader della classifica della Moto2 con IntactGP, ha vissuto un’esperienza speciale al MotorLand Aragon. Nonostante il 9° posto della gara di domenica non sia pienamente soddisfacente (infatti Aron Canet lo ha agganciato in classifica), nel lunedì successivo, nei test della MotoGP al MotorLand, Gonzalez ha svolto il suo primo test con una MotoGP. Il 23enne spagnolo ha avuto l’opportunità di salire sull’Aprilia del team Trackhouse, approfittando dell’assenza di Ai Ogura, ancora in fase di recupero dopo un’operazione alla gamba che lo ha costretto a saltare Silverstone e Aragon.

L’occasione è nata all’ultimo momento. Con Ogura fuori gioco anche per il test del lunedì (per l’infortunio alla tibia che lo ha costretto a saltare i weekend di Silverstone e Aragon), la squadra americana guidata da Davide Brivio ha deciso di non lasciare la moto ferma nel box. È così che dopo un rapido confronto con il proprietario del team Justin Marks è arrivato l’invito per due piloti Moto2: il brasiliano Diogo Moreira e proprio Gonzalez. Il brasiliano ha preferito rinunciare, mentre il madrileno ha accettato subito.

Gonzalez ha sfruttato appieno la giornata completando 87 giri totali e lavorando in sintonia con il team. Addirittura è arrivata anche una scivolata senza conseguenze. Lo stesso Davide Brivio ha parlato molto bene di Gonzalez alla fine del giorno di test ai microfoni di MotoGP.com. “È stato davvero bello vedere l’entusiasmo positivo di un giovane pilota. Manuel si è ambientato bene e a dire il vero è andato più veloce del previsto. Ha dimostrato un’ottima comprensione: durante il test ha già iniziato a utilizzare diversi mapping durante la sessione e ha lavorato anche con il sistema di regolazione dell’altezza posteriore.”

“Piloti come Manuel sono già molto preparati. Lo abbiamo visto anche con Ai o con piloti come Fermín. Quando salgono in MotoGP, hanno già la capacità di andare forte. Guidare una MotoGP è un grande cambiamento. Parliamo di una potenza immensa, che richiede anche un notevole impegno fisico. Poi ci sono pneumatici completamente diversi e l’uso dei freni in carbonio. È un processo di apprendimento, anche per il team. L’abbiamo iniziato da pochi mesi con Ai. Per noi è sempre speciale lavorare con chi è all’inizio, per aiutarlo a capire cosa significa guidare una MotoGP.”

Il test di Manuel significa qualcosa per il futuro? Brivio è stato chiarissimo. “Dal nostro punto di vista è stato un regalo, un premio per Manuel. Se lo è meritato come pilota Moto2, e noi siamo felici e orgogliosi di aver potuto offrirgli questa opportunità.”