Concluso il GP d’Olanda ci sono ormai pochi dubbi su quale sia il livello che Marc Marquez deve raggiungere per dimostrare di meritarsi il posto in Ducati ufficiale. D’altra parte Martin deve per lo meno riuscire a portare a Noale il numero 1 vincendo il campionato. Per Jorge c’è un problema e questo si chiama Bagnaia.

Bagnaia: 10 e lode, Primo in tutti i turni, non si è fatto sorpassare nemmeno una volta e soprattutto ha raggiunto il numero di vittorie in Ducati di Casey Stoner. Pecco diventerà quindi il pilota Ducati più importante della storia.

Martin: 10, I mondiali si vincono anche accontentandosi quando è giusto farlo: sapeva che il numero 1 era irraggiungibile e quindi ha limitato i danni al meglio. Si nota la differenza tra i primi due e tutti gli altri avversari che hanno decisamente meno manico.

Bestia: 8, Bellissima rimonta e podio meritato, ma non si può permettere di mettere solo una pezza ai brutti risultati del sabato. Se facesse bene sin da subito riuscirebbe in risultati migliori, quindi c’è molto margine di miglioramento per lui.

Diggia: 9, dopo Marquez, i migilori rendimenti con la GP-23 sono suoi… Se continua con questo passo, Gigi Dall’Igna sarà più sicuro sulla scelta di inserire le GP-25 al team satellite VR46.

Vinales: 8, Buoni i risultati portati a casa durante il week end di Assen. Maverick ha lavorato molto bene sin dal venerdì e infatti ha concluso la gara in una buona posizione, bravo Top Gun. Penalità a mio avviso ingiusta e al limite dell’estremo.

Marquez: 5, Ignorando la penalità della pressione delle gomme, Marc ha fatto una gara spettacolare, ma non all’altezza del livello in cui deve stare: ora che ha il contratto con i colori rossi del team, deve dimostrare di essersi meritato la promozione. Così non ci siamo…

Binder: 7, Sembra migliorato rispetto agli scorsi week end ma soprattutto è arrivato finalmente davanti a Pedro Acosta. Questo solo grazie ad una caduta dello squalo, ma intanto è la prima KTM al traguardo.

Pedro: 6, Anche se è un rookie inizia a cadere un po’ troppo spesso. È giustificato proprio perché è il suo primo anno in MotoGP, ma il talento lo ha e non deve buttare dei risultati così buoni per degli errori sciocchi.

Alex Marquez: 7, Classica gara a distanza dello spagnolo. Nelle qualifiche riesce più o meno a stare insieme al fratello, anzi spesso si posiziona anche davanti, ma come per magia in gara scompare, mentre Marc emerge.

Quartararo: 6, Dodicesima posizione un po’ amara per quelle che erano le aspettative: nelle pre qualifiche e nelle Q1 stesse sembrava avere più o meno il tempo sul giro simile a quello di Diggia, ma evidentemente in gara non ne aveva.

Bezzecchi: 3, Ormai c’è poco da commentare sul Bez, ovviamente dispiace un po’ a tutti ma la situazione è molto grave. Sin da subito il passaggio dalla GP-22 alla GP-23 non gli è piaciuto. Non sta collezionando punti, è sempre nelle retrovie e fatica a correre con questa moto. Gli altri riescono invece a farla andare forte, inoltre bisogna ricordare che è la moto vincitrice del campionato

Zarco: 8, È l’unico pilota che riesce a portare risultati in casa Honda. A differenza degli altri team, come ci sottolinea Simone Landi di PoleGP.it su Mappa 8, Honda non ha le usanze di Ducati, che mette in equilibrio i team satelliti con quello ufficiale, ma esiste una vera e propria gerarchia. La quale rende il team di Marini (3) e Mir (3) molto più soggetto a innovazioni. Quindi se Zarco riuscisse a passare da LCR a HRC farebbe dei passi in avanti molto marcati.

Raul Fernandez: 6, conclude il week end con una ottava posizione, discreta per quello che è il suo livello. Brivio dovrà valutare se rinnovarlo per il prossimo anno, poiché il suo tempo di ambientamento è finito e necessita di buoni risultati. Tuttavia fa sempre meglio di Oliveira, quindi bisognerà analizzare bene la situazione di mercato TrackHouse.

*il voto mancante ad altri piloti è influente e di poco conto.