Era il lontano 2003, anno in cui Valentino Rossi decide di lasciare la amata Honda per approdare in Yamaha. Dopo il primo test Valentino si è messo le mani nei capelli, ma in lui c’era una speranza

Valentino Rossi lascia la Honda alla fine del 2004 per salire in sella ad una delle moto peggiori della griglia. “La RC211V era una moto perfetta, ogni millimetro era occupato da un componente diverso. I tubi che si intrecciavano sotto le carene erano un’opera d’arte da ammirare. Una volta salito su Yamaha pensavo di aver fatto una cavolata. Nel primo test dopo due giri mi ero messo le mani nei capelli perché ho pensato di essere fregato”.

La moto era scarsa in tutte le caratteristiche quali la velocità, l’accelerazione e la frenata. Uccio, l’amico fidato di Valentino, ha ammesso che, però, nel box si era formato un clima bellissimo, molto meglio di quello di Honda.La Yamaha amava Vale e lui gli ha restituito tutto ciò che poteva”. L’unico vantaggio che la casa di Iwata aveva è che somigliava di più ad una famiglia, in Honda invece il trattamento era molto diverso e più rigoroso.

Biaggi – Rossi – Gibernau

Il dottore dopo il secondo giorno di test aveva già capito una cosa: “Io sapevo che avrei potuto vincere il mondiale con quella moto. Però non mi sarei mai aspettato di vincere la prima gara, diciamo che Welkom è stata una sorpresa pure per me”, finisce sorridendo Valentino.

La prima gara in Sud Africa è stata l’incoronazione di un fenomeno, che, salito appositamente su una moto di basso livello è riuscito a smentire tutti coloro che davano i meriti alla Honda. Secondo Rossi il motivo era semplice e lo spiega solo ultimamente: “Io quell’anno mi sentivo come in una bolla, ero talmente forte che avrei potuto vincere anche a piedi. Si è trattato di un passaggio rischioso, ma che lo ha fatto salire sul tetto del mondo.