Dopo un inizio promettente nelle prime gare, per i piloti del team Trackhouse le ultime prestazioni sono state abbastanza deludenti. Ora per Ogura e Fernandez si va a Jerez con l’obiettivo di voltare pagina e dimostrare il proprio valore.

Il GP del Qatar ha evidenziato delle grandi difficoltà per quanto riguarda l’Aprilia. Tra la drammatica caduta di Jorge Martin e le prestazioni opache degli altri piloti infatti, a Lusail possiamo dire che la casa di Noale ha davvero toccato il fondo. E in particolare per i piloti Trackhouse questo è un risultato decisamente inaccettabile.
A partire da Ai Ogura infatti le parole sono quelle di un pilota molto insoddisfatto e con la testa già al GP successivo. Per il rookie la stagione non poteva partire meglio, grazie a delle prestazioni impressionanti in gara, ma in Qatar le criticità sono state molte. In particolare Ai individua proprio sè stesso tra i primi colpevoli. Queste le sue parole: “Al Gran Premio ero molto lontano dalle posizioni che volevo raggiungere. Una posizione da 7 a 8, sarebbe andato bene. Una grande delusione – e la delusione sono io stesso.”
“Per la prima volta sulla moto della MotoGP, mi è successo che ero impotente dalla metà della gara e non avevo più grip sulla ruota anteriore. Era impossibile fare altro qui. Ho avuto una strategia sbagliata nei primi sei o sette round e mi sono fatto male da solo. In realtà già sabato, perché ho adattato il mio stile di guida in modo tale da essere molto più veloce, ma quella era la strada sbagliata per la lunga distanza GP. Con questo l’ho rovinato da solo.”
Anche per Raul la situazione non è diversa. Ma se per Ogura la crescita è evidente e questi errori sono in parte giustificabili, per Raul non è cosí. Alla quarta stagione in MotoGP per lo spagnolo si dovrebbero iniziare a vedere dei miglioramenti, che ancora non ci sono evidentemente. Ed ora la sua sella inizia a traballare. Queste le sue parole: “Ho già provato tre o quattro modi diversi per sintonizzare la moto, ma non riesco a guidarla a modo mio.”
“Penso troppo. La moto è pronta, la squadra è pronta. In realtà sono pronto anch’io. La moto è migliorata molto e la squadra lavora alla grande. Credo nel mio potenziale. Se non avessi questa convinzione, non avrei perso nulla in MotoGP. Dopotutto, non sono qui solo per fare qualche giro in cerchio!”
Insomma, a sentire i piloti le potenzialità per fare meglio ci sono eccome. È solo questione di mettere tutto assieme. Dobbiamo solo sperare dunque che nel prossimo GP di Jerez questo accada, per tornare a vedere le Aprilia lí davanti. In attesa anche di un Jorge Martin sfortunatissimo, che probabilmente non rivedremo per un bel po’.