La fame di vittoria di Marc Marquez è insaziabile: pur di andare in Ducati Gresini e tornare competitivo, il pilota di Cervera ha rifiutato un quadriennale da 25 milioni all’anno offertogli da Honda per rimanere.

Marc Marquez non finisce mai di stupire. Come rivelato infatti dal giornalista di Diario AS Mela Chircoles al podcast “Hospitality Motociclismo by El Pozo” pare che Honda avesse offerto nel 2023 a Marc un nuovo contratto di quattro anni per una somma di ben 100 milioni di euro, pur di non farlo andare in Gresini. “Quando ha comunicato che avrebbe lasciato la Honda, HRC si è detta pronta a pagargli altri 100 milioni in quattro anni”. Una cifra a dir poco astronomica. Cifra che Marquez ha però rifiutato.
La cosa che impressiona è la forza del pilota spagnolo di rimettersi in gioco a 30 anni suonati. Dopo aver infatti passato letteralmente una vita nella casa giapponese (dal 2013, ndr), il 93 ha comunque avuto il coraggio di imbarcarsi in una nuova sfida in un team non ufficiale, nonostante la clamorosa offerta. Una scommessa sul fatto di potersela ancora giocare ad altissimi livelli con una moto competitiva anche dopo l’infortunio del 2020. Scommessa che ha poi chiaramente vinto con le 3 vittorie nel 2024 e la moto ufficiale Ducati strappata a Jorge Martin.
Quello di Marquez dunque è un rifiuto che evidenzia la più grande qualità indubbiamente del pilota spagnolo: la fame. Anche più di qualsiasi cifra. Un desiderio quasi ossessivo della vittoria, che però con una permanenza in Honda sarebbe stata sicuramente molto complicata, per non dire quasi impossibile, e che l’ha portato quindi in Gresini. Stagione in Gresini che l’ha rigenerato e portato dove voleva stare: lì davanti, di nuovo con i top rider.
Possiamo dire dunque che, alla fine, Marc ha corso un rischio ed ha avuto ragione, come dimostrato anche dallo strapotere mostrato in Thailandia. E con questa doppietta di vittorie, il pilota di Cervera non può che tornare a caccia del suo principale obiettivo. Raggiungere finalmente Valentino Rossi e vincere il suo nono mondiale.