Dopo i recenti test di Superbike, alcuni piloti avevano reputato non necessario il cambio obbligatorio di gomma, in quanto le nuove Pirelli possono coprire l’intera distanza di gara. Ma la FIM non fa alcun passo indietro, si effettuerà il flag-to-flag.

Ancor prima che i piloti arrivassero in Australia per gli ultimi test invernali, la FIM ha preso un’importante decisione riguardo allo svolgimento delle gare a Phillip Island. Come avvenuto negli anni precedenti, sia nelle manche di Superbike che di Supersport si effettuerà il flag-to-flag.

Nei giorni di lunedì e martedì i piloti sono scesi in pista ed hanno potuto provare le nuove gomme portate da Pirelli. I riscontri sono stati sorprendenti. Tanti piloti tra cui Niccolò Bulega hanno effettuato lunghe sequenze di giri, talvolta facendo segnare il crono più veloce anche dopo il 20esimo passaggio.

Il circuito australiano è risaputo essere un vero killer per gli pneumatici. L’asfalto rifatto lo scorso anno è molto abrasivo, ed i lunghissimi curvoni a sinistra hanno creato in passato forti grattacapi ai tecnici.

Per il round australiano infatti Pirelli ha portato tre tipologie di mescole al posteriore. La SC0 è la più morbida e sarà concessa soltanto in qualifica, mentre in gara si potranno usare due varianti di SC1. Fra queste, proprio nei test ha debuttato la così nominata D0922, la cui struttura diversa garantisce una stabilità maggiore sulla lunga distanza. Essa ha riscosso un grande successo tra i piloti, e molti si sono chiesti se effettuare il flag-to-flag abbia ancora senso.

Alvaro Bautista si è lamentato anche della pericolosità di questa procedura, in quanto la pit-lane è stretta e i box molto ravvicinati tra loro, il che creerà tanta confusione tra tecnici e moto durante il cambio gomme. Nonostante i dubbi, all’alba delle prime prove libere la FIM ha confermato che non farà alcun passo indietro al riguardo.

Nelle due gare lunghe quindi, i piloti avranno una finestra che va dal nono all’undicesimo giro per rientrare ai box. Ci sarà un tempo minimo di 63 secondi dal momento di ingresso a quello di uscita, ed è prevista una penalità in secondi per chi rientrerà in pista prima del dovuto.

La FIM ha sicuramente le sue buone ragioni per mantenere la via della cautela, c’è da considerare infatti il possibile aumento delle temperature. Sarà soltanto il week-end a dirci se sia stata la decisione giusta, oppure se la gestione del consumo della gomma si sarebbe potuta affidare ai piloti stessi.