In Malesia oltre ai primi test della MotoGP si è presentato anche il team Yamaha. Le prime immagini delle nuovissime M1 di Fabio Quartararo e Alex Rins e delle Pramac di Jack Miller e Miguel Oliveira

Yamaha lo ha fatto proprio alla KTM maniera, presentando insieme il team factory con quello clienti. E così, con un evento di ultra lusso al W Hotel di Kuala Lumpur, la casa di Iwata ha tolto i veli alle M1 con cui il team ufficiale e Pramac si presenteranno in griglia della MotoGP nel 2025. Proprio per quest’occasione, Yamaha ha saltato interamente il primo giorno di Shakedown, andato in archivio con una KTM davanti a tutti (qui tutto quello che è successo), con i piloti ufficiali. Si è affidata soltanto al lavoro di Andrea Dovizioso, chiamato a dare man forte al nuovo arrivato a Iwata Augusto Fernandez. Tutti e quattro i piloti dovrebbero scendere in pista a Sepang nella giornata di domani.

Importante sottolineare che per la prima volta dal 1999 non ci sarà più Lin Jarvis a comandare tra le mura del box blu, bensì Paolo Pavesio, assunto come nuovo Managing Director. Per la casa, quindi, si tratta di una nuova era, che inizia anche con l’arrivo di Pramac di Paolo Campinoti. Team reduce dal mondiale vinto con Jorge Martin nel 2024. L’idea è quella di creare una grande famiglia (come quella vista in Ducati negli ultimi anni) con la quale iniziare a collaborare per portare il progetto tecnico a risalire la china. Provare a colmare il gap con le case europee davanti.

Poco prima di togliere il velo alle moto è intervenuto sul palco anche Massimo Meregalli, team director. “Abbiamo lavorato tantissimo quest’inverno, non ci siamo praticamente fermati mai. Siamo andati anche in Giappone, insieme a tutti e due i team, per assemblare le moto e dare il via alla nuova stagione, che per noi inizia domani a Sepang. Sarà un campionato difficile, abbiamo aspettative davvero altissime ma dobbiamo essere realisti. A fine 2024 ci sono stati passi avanti, ora dobbiamo farne altri, contando anche sul lavoro di Pramac, quindi su molti più dati che verranno condivisi dai piloti. Ci saranno poi sei wild card, sfrutteremo al massimo quello che potremo fare (grazie alle concessioni di Dorna, presumibilmente con Augusto Fernandez, ndr)“.