Luca Marini dice la sua riguardo alla velocità in pista di Pecco e Martin: “Tutti provano, ma solo loro due riescono a spingere così”. Poi parla anche della sua difficile situazione in Honda, in quanto dopo cinque gare non ha ancora preso un punto
In questo momento Ducati è senz’altro la moto migliore in pista. Luca Marini, pilota che ha guidato quella moto per anni prima di voltare pagina per la RCV con cui adesso fa tanta fatica, non si spiega come facciano Bagnai e Martin a fare così tanto la differenza sugli altri ducatisti. Anche quando la Desmosedici la guidava lui, non è mai riuscito a pareggiare i risultati degli altri. Lo scorso anno è stato l’unico pilota (insieme a Alex Marquez che però qualche Sprint l’ha vinta) a non essersi portato a casa neanche una gara. La sua prima stagione è terminata in diciannovesima posizione, la seconda in dodicesima e la scorsa (2023) in ottava. È un palmares che lascia molto a desiderare. Il suo miglior risultato in gara è il gradino più basso del podio (esclusa la P2 della sprint di Mandalika).
Le sue mancanze forse erano un po’ tenute a galla dalla potenza, allo stesso modo però il suo talento quest’anno è oscurato dalla cattiva efficienza della Honda. La situazione però non è facile neanche all’interno delle gerarchie della casa di Tokyo. Nelle prime dieci gare (comprese le Sprint) del 2024 Luca è stato perennemente ultimo in sette di queste.
È inoltre l’unico pilota, che non sia un tester, ad avere 0 punti in classifica. Nonostante le numerose cadute della gara di Le Mans, Marini è arrivato solo sedicesimo ancora in astinenza. Per fare un paragone, il compagno Joan Mir, che è in Honda da una stagione in più, ne ha presi 12. Comunque pochi se si considerano le aspettative di un campione del mondo, quindi è inevitabile dare la completa colpa alla casa giapponese.
Luca parla a Crash.net della difficile situazione Honda: “Ci sto provando, sto lavorando sulla mia posizione in sella che ancora non è adeguata. Pecco e Martin vanno forte perché fanno la differenza con il loro fisico“. I piloti Honda, come si lascia scappare il numero 10, soffrono principalmente di sottosterzo e di accelerazione. “Spero di levarmi questi problemi nei prossimi test del Mugello. Dobbiamo lasciarci indietro questa moto e i nuovi upgrade ci porteranno in alto, anche se di poco”.
“Di sicuro non cambierà tutto da un giorno all’altro, ma con i passi giusti, gara dopo gara si arriverà dove conta davvero”.