Contro i pronostici, il venerdì di Assen per la MotoGP si conclude con Yamaha, Aprilia e KTM nei primi tre posti. A far brillare la casa austriaca ci pensa Pedro Acosta, terzo a due decimi da Quartararo. “Solitamente qui ad Assen faccio fatica, ma rispetto allo scorso anno ho cambiato stile di guida. La moto di Casey Stoner? E’bello vedere quanto fossero diverse le MotoGP.”

La stagione di Pedro Acosta fino a questo momento si potrebbe riassumere nell’immagine delle montagne russe. A momenti di grande difficoltà trascorsi a centro classifica, lo spagnolo ha alternato sprazzi di luce, come quello di oggi. Per di più anche quando le gare stavano volgendo per il verso giusto si è lasciato spesso travolgere dalla foga, incappando in errori che ha pagato a caro prezzo.

“E’innegabile che sia un momento difficile, non solo per me ma per tutta la KTM” , afferma Pedro Acosta a Sky Sport MotoGP. “Dopo la gara che ha fatto Maverick in Qatar abbiamo fatto tutti un bel passo avanti, poi lui è andato forte anche a Jerez. Grazie all’operazione agli avambracci la mia stagione è migliorata, perché siamo andati bene a Le Mans e anche a Silverstone la rimonta è stata fantastica. Dobbiamo capire bene il motivo di questi alti e bassi, perché non sono soltanto io a soffrirne ma anche gli altri tre piloti KTM.”

Questa volta però ad Assen il weekend è cominciato con il piede giusto. Nella lunga sessione pomeridiana, che ha visto l’esposizione di una doppia bandiera rossa e tantissime cadute, Acosta porta a casa il terzo tempo in 1:31.349, a due decimi da Fabio Quartararo.“Sicuramente un giorno molto buono. Qui stiamo andando molto meglio rispetto allo scorso anno, in cui abbiamo fatto tanta fatica. In realtà anche in Moto3 e Moto2 non sono mai stato velocissimo qui. C’è da dire che anche il mio stile di guida è cambiato molto se comparato al 2024, perché ora credo di essere molto più fluido. Comunque dobbiamo vedere domani come siamo messi sul fronte ritmo gara.”

Ma quello di Pedro Acosta non è un nome caldo solamente in pista. Anche al di fuori dei tracciati il classe 2004 ha trovato il modo di far parlare di sè con la visita al Museo Ducati di Borgo Panigale, al termine del GP italiano. Per questo non sono mancate domande provocatorie, come quella che gli chiedeva quale Ducati preferisse fra quella di Stoner e la GP24 di Morbidelli. “Quella di Casey Stoner. E’affascinante fare un salto nel passato e vedere come fossero diverse le MotoGP, molto più complicate come guida. Avevo avuto la stessa sensazione nel vedere la Honda di Casey in Giappone che ha guidato nel 2011, io penso che in passato fosse tutto migliore.