La Yamaha ha sofferto molto il fine settimana di Aragon, non mantenendo il livello di prestazioni mostrato negli ultimi GP. In particolare per la stella di Yamaha Fabio Quartararo questo weekend è stato particolarmente sofferto, per cui il francese non vede l’ora di cambiare pagina.

Il GP di Aragon ha restituito a Marc Marquez la vittoria nella gara lunga, una vittoria di forza che ha ribadito le forti intenzioni di vittoria mondiale del pilota spagnolo. Una vittoria arrivata di nuovo davanti al fratello Alex e al compagno Pecco Bagnaia, che è sembrato in leggera ripresa alle ultime settimane. Ma il grande assente di questo ad Alcaniz è stato oggettivamente Fabio Quartararo. Il pilota Yamaha non è riuscito ad esprimersi in un weekend in cui sono riemerse quelle lacune della M1 che erano invece rimaste nascoste negli ultimi GP.

Per Fabio e la Yamaha Aragon è sempre stato un tallone d’Achille, per cui le aspettative non erano altissime già prima di scendere in pista. Ma il fine settimana è stato davvero un disastro, e si è concluso addirittura con la caduta di Quartararo in gara mentre era a ridosso della Top 10. Ora la testa è già ai test, che saranno utili alla casa di Iwata per provare a sistemare i problemi della moto 2025, e al prossimo GP del Mugello (dove Yamaha potrebbe anche annunciare l’arrivo di Toprak Razgatlioglu nel team Pramac).

Queste le parole di Fabio a Canal+ riportate da Motorsport.com:Sono felice di aver concluso un fine settimana così catastrofico. Ma ad essere onesti, è stato un fine settimana in cui non abbiamo capito bene i problemi che avevamo. Può succedere, ma passare da tre GP in cui siamo andati molto meglio e poi ripartire da una base del genere è stato complicato. Al Mugello ripartiremo con lo stesso assetto di Silverstone e cercheremo di lavorare in una situazione migliore. La stessa cosa di ieri, chattering al posteriore, bloccaggi all’anteriore, nessuna aderenza. L‘aderenza migliorava di giro in giro con il deposito di gomma, ma le vibrazioni erano davvero molto forti e non riuscivo a guidare. Spingendo un po’, abbiamo perso l’anteriore.

“È molto strano perché quando facciamo dei run brevi, in quattro giri va bene, ma dopo cinque o sei giri la moto prende un sacco di vibrazioni, sempre di più a poco a poco. Viene da qualcos’altro oltre all’elettronica, non sappiamo bene perché. Con le gomme morbide succede a volte e con le medie non ce lo aspettavamo affatto durante la gara, ma è successo. È davvero strano, non è mai successo due volte di seguito e dobbiamo capire perché.”

Per quanto mi riguarda, abbiamo solo imparato alcune cose con l’elettronica, ma per il resto credo che sia un fine settimana in cui si può dimenticare tutto, perché si rischia di perdersi più che di trarne beneficio. Per me questo GP è stato un po’ come quello in cui abbiamo potuto vedere il nostro vero potenziale e capire a che punto siamo. Su alcuni circuiti siamo migliori, su altri peggiori, ma questo era uno dei circuiti in cui era importante vedere un po’ del nostro potenziale ed è andato molto male. Quindi penso che dobbiamo fare molti progressi.”

C’è ancora molta strada da fare, ma il Mugello e Assen sono circuiti dove possiamo essere molto più veloci. Non mi aspettavo nulla da questo Gran Premio, ma non mi aspettavo di avere questo tipo di problema. È piuttosto complicato e strano provare quello che abbiamo avuto durante questa gara quindi…. È molto complicato partire con una sensazione così negativa.”