Alex Marquez fa quello che può ad Aragon, acciuffando due secondi posti importanti per la classifica del mondiale. Ma Marc è ancora una volta imprendibile per il pilota Gresini, che inizia a perdere le poche speranze rimaste del sogno mondiale.

Alex Marquez si deve accontentare anche ad Aragon. Non c’è nulla da fare per il due volte campione del mondo ad Alcaniz, che si deve accodare per l’ennesima volta questa stagione al fratello Marc, che si avvicina invece sempre di più al titolo. In Spagna Alex è stato incredibilmente veloce, ma non a sufficienza anche solo per impensierire il Cabroncito, che qui ad Aragon si conferma imbattibile.
Un Alex che ora si deve iniziare a guardare anche da Pecco Bagnaia. L’italiano qui ha dato dei flebili segni di vitalità, e, considerando che questo lunedì si svolgeranno dei test ad Aragon, il divario tra GP24 e GP25 potrebbe aumentare. È importante quindi che il più giovane dei Marquez limiti gli errori, per accumulare punti su Pecco e per tenere vivo quanto possibile il sogno di un mondiale che sta sì arrivando a casa Marquez, ma in quella di Marc.
Queste le parole del 73 a Sky: “Ho fatto una bella partenza, nei primi giri ne avevo un po’ più di Marc, ma non potevo superarlo. Speravo quindi che spingesse maggiormente in modo da guadagnare qualcosa sugli inseguitori e gestire in seguito. Marc invece non è stato subito aggressivo, per cui ho dovuto cambiare i miei piani. Pecco era attaccato a me e quando hai alle spalle un due volte campione del mondo di MotoGP come lui non sei mai tranquillo. Anche nel Warm-Up avevo notato che era molto veloce, per cui me l’aspettavo.”
“Non mi sentivo particolarmente a mio agio con la gomma media al posteriore, ho cercato di tenere un buon passo senza commettere errori e, a 16 giri dalla fine, ho cominciato ad attaccare di più perché ho visto che le gomme erano in buono stato. Ma Pecco non ha mollato e anche nelle ultime tornate continuava a spingere con ottimi tempi. Nelle curve 2-3 sono sempre andato molto forte, in trazione, ed era un mio punto di forza già in Moto2. Non esattamente come Marc quando gira a sinistra, ma diciamo che siamo simili. Lui però è uno che stacca fortissimo e infatti in alcune curva recuperava, quindi diciamo che ho gestito, ma fino ad un certo punto.”
“Alla fine abbiamo ottenuto due secondi posti e sono molto contento di questo fine settimana, era il massimo che potevamo fare e abbiamo dato tutto. A Jerez non avevamo novità e ancora non so se ce ne saranno qui. Sicuramente continueremo a lavorare sugli assetti e la gestione della moto quando c’è tanta aderenza sulla pista. Per il mio stile di guida è un aspetto che soffro da sempre, quindi vedremo quale direzione prendere, in modo da trovare soluzioni per le piste in cui magari farò fatica sotto questo punto di vista. Facciamo comunque con ciò che abbiamo, se poi arriveranno novità, tanto meglio.”