Marc Marquez arriva al Lusail International Circuit dopo la botta (più morale che altro) di Austin. Non è più il leader del mondiale per soltanto un punto e si ritrova a sole 11 lunghezze davanti a Pecco Bagnaia, che ad Austin ha vinto e ha ripreso fiducia. Dopo tre piste pro-Marquez per lo stile, adesso si arriva in Qatar, tracciato dove Marquez, almeno per lo storico, non sembra averne così tanto di più come in Argentina e Texas. “Sì, è vero. In Qatar ho vinto solo una volta, quindi sicuramente è un circuito che per me è più complicato rispetto ad altri.” Così Marquez ha iniziato il suo discorso ai microfoni di Sky Sport MotoGP nel giovedì a Lusail.

“Vediamo come va quest’anno. In teoria è una pista che mi piace, anche se i risultati non sono sempre stati al top. Sono arrivato secondo diverse volte, quindi il feeling c’è. Sarà interessante questo weekend, mi aspetto Pecco e Alex molto forti. In teoria loro due qui dovrebbero essere davanti, ma può sempre succedere qualcosa. Dopo tre gare è come se iniziasse un nuovo campionato in Qatar. Sono solo un punto dietro il leader, e 11 davanti Pecco. Questo è quello che mi porto a casa dall’errore. Abbiamo sbagliato? Sì, è vero. Ma adesso guardiamo avanti.

“Secondo me sia Pecco che Alex hanno iniziato molto forte quest’anno. Il problema è che si va veramente forte. Ma ci saranno piste più favorevoli per uno, e altre per l’altro. Alla fine, in un campionato di 22 GP, si vedrà chi è stato più veloce e chi ha fatto meno errori. Anche quello è importante.”

E poi è tornato a parlare dei momenti di tensione in griglia di partenza ad Austin. “Quello è un momento dove in venticinque minuti succede di tutto. Abbiamo fatto la scelta sbagliata, quella di rimanere con le gomme rain. Io l’ho capito già sette minuti prima che fosse tardi. In quei momenti devi decidere tutto. E lì ho provato a essere un po’… non so come si dice in italiano… il “listo della classe”, quello che fa la scelta diversa, il primo a cambiare. È vero, dopo sono andati tutti dietro. Ma ogni pilota ha la sua strategia, e ognuno decide già prima di partire. Pioveva, sì, ma la pista migliorava. Sapevo che dovevo fare quella scelta, perché era la più veloce, quella che ti faceva perdere meno tempo.”