Il team manager di Ducati Lenovo non può che festeggiare l’ennesima Top 5 padroneggiata dalle moto di Borgo Panigale, ma rimane l’amaro in bocca per Pecco Bagnaia. “Non ha il feeling dell’anno scorso, ci sta sfuggendo qualcosa.”

Le stagioni passano, ma la musica in Motogp da qualche anno a questa parte è la stessa, ed ha le note del Desmomotore bolognese. Per gli uomini vestiti di rosso è diventata ormai ruotine festeggiare un trionfo, mentre gli altri costruttori restano a guardare. In Thailandia il ruolo di “guastafeste” se così può essere chiamato è toccato ad Aprilia con il sorprendente Ai Ogura. In Argentina ha tentato di intromettersi Johann Zarco, che in Qualifica si è concesso il lusso di infilare la Honda in prima fila e in gara ha provato a far solletico alla coda di Bagnaia.

Anche per Davide Tardozzi son terminati gli aggettivi per raccontare la soddisfazione nel box Ducati, ma questa volta un tema importante su cui discutere lo regala proprio Pecco Bagnaia. Il pilota di Chivasso in questo avvio di stagione sembra il lontano cugino del Pecco a cui eravamo abituati, capace di vincere 11 GP nel 2024. Quest’anno l’amore con la Ducati GP25 non è ancora sbocciato, e a Termas de Rio Hondo sia Alex Marquez che Franco Morbidelli lo hanno lasciato ai piedi del podio.

Come riesce a spiegarsi queste difficoltà Davide Tardozzi? Alex è cresciuto in maniera esponenziale, Marc sta bene fisicamente ed è Marc Marquez. Stiamo pensando a come riportare Pecco nelle posizioni che gli competono, deve assolutamente tornare a lottare per la vittoria. Sta a noi aiutarlo, non ha il feeling che aveva a fine stagione scorsa. Qualcosa ci sta sfuggendo.” ha risposto il team manager alle domande di Sky Sport Motogp.

“Probabilmente non siamo riusciti a modificare la moto nella maniera giusta per Pecco. Manca questo feeling all’anteriore, non riesce a spingere e ad entrare forte in curva, dobbiamo trovare la quadra per dargli confidenza. La moto è molto simile all’anno scorso, ma non è la stessa. C’è qualcosa che ci sfugge e dobbiamo aiutarlo, Pecco merita di essere più avanti in classifica.

Si tratta di un aiuto tecnico, niente psicologia: lui è convinto delle sue capacità, noi siamo tranquilli, mancano ancora 40 gare. C’è tempo per tornare a competere con Marc e gli altri ragazzi Ducati. In questo momento la moto non è troppo diversa, la GP24 ufficiale ha qualcosina in più. Non credo che sia una differenza troppo grande, ma c’è qualcosa di diverso. Mi fa piacere rivedere i ragazzi carichi, Marc sarà così fino a fine stagione.