Il pilota romano in sella alla Ducati full factory VR46 al termine della sprint del sabato è riuscito a portarsi a casa un soddisfacente 5° posto, non molto lontano dalla Honda di Johann Zarco. Ma per Diggia il vero obiettivo della domenica è il podio.

Manca sempre meno alla seconda gara lunga stagionale, e la sprint ci ha già fornito interessanti spunti per la gara della classe regina. Il chiaro favorito è ovviamente Marc Marquez, che si è portato a casa una vittoria abbastanza tranquilla. Ma per il podio la lotta è decisamente più aperta: oltre alla Honda di Zarco che partirà dalla prima fila e la Ducati Lenovo di Pecco Bagnaia, emerge la candidatura anche di Fabio Di Giannantonio.

Diggia infatti, come riportato dal portale Speedweek, ha mostrato nelle prove un ottimo ritmo gara e ambisce ad una posizione migliore in gara lunga. “È stato bello, ma fondamentalmente mi aspetto molto di più da me stesso. Ecco perché non ho un grande sorriso sul mio viso. Ad essere onesti, non possiamo essere tristi per il risultato. È stata una buona giornata per noi. Cosa mi infastidisce? Volevo tanto la prima fila in griglia e volevo lottare per il podio con Pecco.”

Infatti Fabio dice di aver mancato la prima fila in qualifica e il podio a causa di piccolo errore suo e del team. “La squadra ha commesso un piccolo errore per le qualifiche, motivo per cui non è stato sufficiente per un ottimo tempo sul giro. Ma questo fa parte del gioco, non posso biasimarli. Purtroppo ho commesso un errore in gara, avrei dovuto essere più aggressivo per qualche giro. Così ho perso tempo. Queste due cose mi infastidiscono un po’. Ma dobbiamo accontentarci: 5° posto e poco distante da Pecco. Pecco è il nostro obiettivo in questo momento, gli altri due sono troppo lontani.”

Dunque per Diggia, spalla permettendo, la gara potrà togliere molte soddisfazioni. “Sicuramente dovremo provare qualcosa di diverso domenica all’inizio della gara. Spero che la mia spalla resista. Ho ancora qualche piccolo problema con le viti. Lo sentivo già chiaramente negli ultimi due o tre giri della volata”.

Prima arriva il dolore, poi vuoi compensarlo ed è per questo che esaurisci le forze. È come un circolo vizioso. Anche se avrò un’altra settimana per recuperare, il Texas sarà ancora più duro dell’Argentina. Penso che abbiamo un buon ritmo, gli altri possono avere un po’ di paura. Siamo in grado di conservare gli pneumatici molto bene. Vedremo come andrà in gara“.