Marc Marquez si porta casa anche il GP d’Argentina, guidando una nuova doppietta di famiglia. “Oggi superare non era semplice, ancor di più se devi battagliare con tuo fratello. La squadra mi sta dando tranquillità, quasi non sembra un team ufficiale”

Anche quest’oggi Marc se l’è sudata, ma questa volta non a causa del caldo e dei gas di scarico di suo fratello come in Thailandia. Due settimane fa infatti, il suo margine era talmente ampio da permettergli di “giocare” con tutti gli altri al fine di evitare penalità regolamentari. A questo giro invece suo fratello Alex è stato uno scoglio veramente duro da superare, tosto a tal punto da portare Marc al limite forse per la prima volta in questa stagione.

Dopo uno scatto dalla prima casella impeccabile, lo spagnolo tallonato da Alex commette il primo errore in curva 1 e gli cede la leadership. Da lì parte un inseguimento che mette Marc alla frusta, tanto da subire un’imbarcata nel lunga curva 11 piena di dossi. Anche il primo tentativo di soprasso, alla staccata di curva 5, si dimostra generoso e termina con un lungo. Con gomme quasi alla frutta però il pilota Gresini evidenzia delle difficoltà maggiori rispetto al fratello Marc, che si rimette davanti e si invola verso la seconda vittoria del 2025.

Non può che sprizzare euforia e serenità il pilota Ducati Lenovo quando arriva a rilasciare le prime interviste, dopo aver firmato la quarta doppietta di casa Marquez in Motogp. “Il punto chiave era uscire dalla curva 3 che immette nel rettilineo il più vicino possibile ad Alexcommenta a Sky Sport Motogp, “perché lui lì era veramente efficace.”

“Il problema è stato che l’unico punto in cui mi sentivo superiore era la staccata di curva 5. In quella frenata come nel resto del tracciato prendendo la traiettoria interna che è più sporca soffrivo molto di bloccaggio della ruota anteriore. Quindi tentare l’attacco oggi non era semplice, ancor di più se stai battagliando con tuo fratello! Infatti la prima volta che ho affondato la staccata su Alex sono stato ottimista. Nel secondo tentativo invece ero più vicino, ho capito che avrei dovuto tentare di affiancarlo prima di frenare e poi tornare sulla linea giusta.

Ora ho la tranquillità di chi sa che non deve dimostrare niente. Se sbaglio amen, se sono veloce bene, se faccio fatica pazienza, queste cose cambiano da un giorno all’altro. Questa tranquillità mi permette di guidare pulito, e soprattutto mi sento in piena confidenza con la squadra. Sono in un team ufficiale, ma non sembra perché non sento la pressione che hai negli altri box ufficiali.”

Il fatto di avere una moto più aggiornata rispetto ad Alex, ha fatto sorgere il dubbio ai giornalisti che il maggior grip al posteriore del fratello ad inizio gara dipendesse dalla differenza di moto, piuttosto che dalla guida del pilota Gresini. “Le due moto sono molto simili. La superiorità che aveva Alex ad inizio gara in termini di grip dipendono dal pilota e dallo stile di guida, non dalla moto.” risponde prontamente Marc Marquez. “In queste due gare Alex sta guidando in maniera straordinaria, oggi ad un certo punto mi sentivo inferiore. In realtà per tutto il weekend nelle interviste ho detto di dover ancora lavorare, perché non guidavo in maniera ‘comoda’. Magari dalla TV si percepiva una guida molto pulita, ma io ero più rigido rispetto alla Thailandia. Nonostante ciò il tempo arrivava, ma non nel modo in cui io volevo.