Alex Marquez raccoglie la terza medaglia d’argento della stagione, poi ammette: “Tra la GP23 e la GP24 c’è un abisso. Tra me e Marc non ci sarà mai una guerra interna, anche se ognuno corre per dare il massimo alla propria squadra”

Nella Sprint Race del GP in Argentina Marc Marquez ha ricambiato il favore ad Alex. Questa volta è toccato al fratello minore respirare da vicino i gas di scarico dell’altro per tutta la gara. Il pilota Gresini c’ha provato, è rimasto per tutta la Sprint a pochi decimi da Marc nella speranza di un occasione. Purtroppo per lui il leader non ha commesso la minima sbavatura, e forte anche di un ritmo esasperato sull’1:37 alto, non gli ha concesso nulla.

Occorre tuttavia fare molta attenzione ad Alex Marquez, perché sfruttando una citazione di Agata Cristhie, se due indizi sono soltanto una coincidenza, tre indizi fanno una prova. Perciò se il ducatista dovesse rimanere così costante anche nei prossimi GP, per la corsa al titolo Marc dovrà guardarsi le spalle anche dalle persone che vivono sotto il suo stesso tetto.

In ogni caso, Alex ha preso la palla al balzo per rubare qualche dettaglio al fratello, come raccontato da lui a Sky Sport Motogp. “E’stata una fortuna oggi stare per dodici giri dietro a Marc, una lezione costante. Oggi lo abbiamo visto più al limite rispetto a Buriram, dove sembrava andasse a spasso bevendosi una birretta. In questa Sprint staccava molto più forte, e in quei momenti ho imparato tanto. Ho visto soprattutto come interpreta la frenata di curva 5: io lì faccio molta più fatica a fermare e girare la moto, ho tanto da migliorare.

Nel resto della pista era più equilibrata la situazione” ha proseguito lo spagnolo. “In alcune curve recuperavo e in altre era più forte lui. Il piano era quello di restare attaccato e andare via insieme, poi se c’era l’occasione anche di attaccarlo. Purtroppo però il ritmo era forsennato, giravamo in 1:37 alto costante e non ho mai avuto la chance buona per provare a passarlo.

Il segreto di questo ottima partenza di stagione? Onestamente tra la GP23 e la GP24 c’è un abisso. Altri piloti magari avvertono meno questo salto, ma per il mio stile di guida è perfetta. Mi permette di fare tutto quello che voglio, la porto al limite ma è sempre gentile con me, e questo nel rapporto di fiducia moto-pilota è basilare. Rispetto all’anno scorso io sono cambiato poco, ma quando il mezzo ti dà tanto di più, fai un salto di qualità importante. Tutto ciò che nel 2024 mi ha messo in difficoltà, ora è diventato esperienza per andar forte con questa moto.

Purtroppo Alex ha avuto un inconveniente all’inizio con il sistema che comprime la forcella in partenza. “Non ho staccato sufficientemente forte dopo la partenza e mi è rimasto inserito il front-device fino alla curva 4. E’per questo motivo che nel primo giro ho perso velocemente 4 decimi da Marc. Con il senno di poi al secondo giro avrei avuto l’occasione di superarlo, perché vedevo che all’inizio faceva nel trovare grip al posteriore.

Se Marc mi darà mai consigli da qui in avanti? Questa è una domanda che andrebbe fatta a lui. Io non nascondo mai nulla, non ho mai avuto problemi nel condividere con lui dati miei personali o cose del genere. Alla fine credo non ci potrà mai essere una ‘guerra interna’. Ognuno di noi corre per l’interesse della propria squadra, poi alla fine portiamo a casa il massimo che possiamo fare.”