Jonathan Rea è tornato a parlare dopo il grave infortunio rimediato ai test di Phillip Island che ha fortemente condizionato il suo inizio di stagione. Le ipotesi per tornare in sella alla sua R1 restano Assen, a metà aprile, oppure Cremona, a inizio maggio

La stagione 2025 del mondiale Superbike non è iniziata nel migliore dei modi per il sei volte campione del mondo Jonathan Rea. L’inglese era tornato in sella fiducioso per il 2025, dopo una stagione passata decisamente sottotono. I test erano anche andati decisamente bene, ha chiuso anche davanti a tutti la seconda giornata di test di Jerez. C’era tanto entusiasmo, però le speranze si sono sgretolate nella prima giornata di test a Phillip Island. All’uscita di curva 2 infatti è stato protagonista di un brutto high-side, e la moto rotolando ha colpito il piede procurandogli una frattura grave.

Per adesso il pilota Pata Maxus Yamaha ha saltato il primo round a Phillip Island e con ogni probabilità non ci sarà neppure a Portimao il 28-30 marzo. Le ipotesi per il rientro sono il weekend di Assen (11-13 aprile) oppure quello di Cremona il 2-4 maggio.

Le parole di Jonathan Rea a WorldSBK.com

“Sta andando bene anche se ovviamente è frustrante stare a casa e non riuscire a fare tante cose. Dopo due settimane dall’intervento il dolore è molto diminuito. Sto facendo il possibile per provare a tornare in pista al massimo della forma il più velocemente possibile e soprattutto nel modo più sicuro possibile. Dopo i nostri positivi test invernali sono davvero motivato nel tornare in moto e quindi farò tutto il possibile per rafforzare il processo di recupero ma ovviamente dobbiamo stare attenti.”

“Ho preso in considerazione tutto. Dieta e ovviamente anche la camera iperbarica che adesso ho a casa. Cose come ultrasuoni per la guarigione delle ossa possono darti dei benefici nel percorso di recupero. Voglio procedere nel percorso di recupero con tanto impegno e cura come fosse uno dei weekend di gara. Speravo di togliere il gesso al piede sinistro, ma per stare tranquilli ce l’ho ancora. Serve tempo, il piede è una parte del corpo molto importante, quindi la riabilitazione deve avvenire con cura, e se servirà tenere il gesso per alcune altre settimane, lo terrò. Dopo che avrò tolto il gesso l’idea è quella di portare un tutore che potrebbe darmi maggiore flessibilità, almeno sarà più facile farmi la doccia.”

“All’inizio è stata dura vedere le gare e dopo l’abbattimento della prima settimana sono tornato in pista e sono riuscito a fare del lavoro sulla parte superiore del corpo, tronco e collo. Ho potuto uscire a fare una passeggiata con il cane e con Tarsh con un piccolo scooter che abbiamo comprato. Una volta che avrò messo il tutore potremo incrementare un po’ l’allenamento, puntando a fare della piscina e altre cose. Al momento sono guidato dagli specialisti, provando a stare attento il più possibile ma senza impazzire barricato in casa”.