Nonostante una mancanza totale di feeling con la moto nei test, Enea Bastianini ha dato segnali incoraggianti ottenendo un buon 9° posto in rimonta nei giri finali del GP di Thailandia, in attesa di aggiornamenti importanti richiesti a KTM da lui e il suo storico capo tecnico Alberto Giribuola.

Dopo dei test che lo sembravano indicare come l’ultima KTM del campionato, Enea Bastianini è riuscito a rialzarsi clamorosamente nel GP della Thailandia, concludendo al 9° posto una gara in cui partiva 11 posizioni più indietro. Un risultato quindi ottenuto con una gran rimonta, come solo lui sa fare, a meno di due decimi dall’altra KTM Factory di Brad Binder. Una gara che dunque ha lasciato soddisfatto Enea, per la prima volta da quando è salito in sella alla moto austriaca.

Questa soddisfazione è stata confermata in qualche modo anche dal proprietario del team Tech3 Herve Poncharal a GPOne. “Non è mai stata la nostra idea che un solo pilota KTM potesse avere successo con la moto e sfruttare a pieno la RC16. Domenica ho cenato con Enea prima di rientrare in Europa e mi ha detto che ha guidato molto aggressivo nella prima parte di gara. Ma è stato un errore. Dopo la prima metà si è imposto di calmarsi ed ha deciso di adottare una mappa motore più dolce. Così è stato in grado di sfruttare i suoi punti di forza: l’alta velocità e le prestazioni delle gomme quando si consumano.”

Un risultato rincuorante dunque, in attesa di aggiornamenti richiesti appositamente da lui e dal suo capo tecnico Alberto Giribuola. Su questo aspetto è infatti intervenuto l’ex manager di Enea Carlo Pernat, sempre a GPOne. “Dalle mie informazioni la moto di Enea la sta mettendo a posto Pigiamino (Giribuola, ndr), in un modo tutto suo, senza l’aiuto di KTM. Lavorando in modo diverso da come lavorano per Binder e Acosta. La stanno rendendo più guidabile, bisogna vedere se la KTM ha capito questo modo di lavorare oppure no. Infatti hanno chiesto alcuni pezzi, tipo serbatoio, che probabilmente prima della gara di Jerez non saranno pronti.

Insomma, nonostante la crisi economica, KTM sta comunque provando ad accontentare le richieste di quelli che sono, almeno in teoria, i suoi “4 piloti ufficiali”. Un modo di aiutare tutti i propri piloti ad essere soddisfatti del proprio mezzo, ma che alla lunga potrebbe portare più svantaggi che benefici. Sviluppare su due stili di guida opposti infatti andrà ad arrecare solo maggiore confusione. Una confusione che nei box arancioni è al momento già fin troppo presente.