Il pilota di Pramac Racing Jack Miller ha reso note le sue sensazioni in sella alla moto giapponese, rimarcando ancora la mancanza di grip al posteriore. Ma è l’anteriore a stupire l’australiano: “E’incredibile, non capisco dove sia il limite!“
La bandiera a scacchi ha posto fine ai primi tre giorni di test ufficiali Motogp a Sepang, ed è ora possibile trarre alcune conclusioni su ciò che il cronometro ed i piloti hanno detto. Come era facilmente prevedibile, la Ducati rimane la moto da battere, ma anche nei box Yamaha si respira un’aria di positività.
Esclusa la zampata di Alex Rins nel day 2 degli Shakedown, è stato sempre Fabio Quartararo il più veloce del quartetto Yamaha. E’ suo infatti il terzo tempo assoluto nella classifica combinata (1:56.724), dietro soltanto ad Alex Marquez e Pecco Bagnaia. Segnali incoraggianti quindi per Massimo Bartolini, direttore tecnico Yamaha, e il nuovo Managing Director Paolo Pavesio, che grazie anche al nuovo team satellite Prima Pramac sperano di riportare la casa di Iwata nelle zone di classifica dove da tanto tempo manca.
Il team satellite gestito da Gino Borsoi ha dedicato questi sei giorni complessivi di test al far prendere le misure con la nuova moto ai suoi due nuovi piloti, Miguel Oliveira e Jack Miller. Il trattamento da piloti ufficiali ha comportato tuttavia anche tanto materiale nuovo da provare, nella speranza che uno sviluppo a quattro punte posso velocizzare la risalita.
“Sin dagli Shakedown abbiamo testato tantissime nuove parti, tra cui carene e telaio” ha commentato Miller in un’intervista a Crash.net. “Sono contento di poter provare nuovi componenti, e di avere il supporto di Yamaha. E’ cruciale nella posizione in cui siamo, è un grande aiuto. Per lo meno non stiamo soltanto girando in cerchio!“
“E’stato un bene per noi aver rotto il fiato negli Shakedown” ha continuato l’australiano. “Nel primo giorno abbiamo giocato con le geometrie, ma sono contento della direzione che sta prendendo la moto. Sto cominciando a sentirmi comodo in sella e a spingere fino a dove sento che sia il limite. Era questo l’obiettivo dei test quindi è buono esserci arrivato sin dal day 1.“
Scendendo nel dettaglio, Jack Miller ha spiegato anche quelli che considera i problemi del progetto, confermando tra l’altro ciò di cui Fabio Quartararo lamenta da diverse stagioni. “Uno dei punti deboli è il grip al posteriore. Ma l’anteriore è veramente fenomenale. E’ un gioco di bilanciamento. Stiamo cercando di mantenerlo nel miglior modo possibile, mentre cerchiamo quello posteriore. Ma tra bilanciamento ed elettronica abbiamo fatto dei buoni miglioramenti.“
Miller è rimasto molto impressionato dalle potenzialità dell’anteriore, ed ha aggiunto altre caratteristiche che lo hanno colpito: “Feedback, percorrenza e frenata. Non ho mai guidato una moto con un anteriore come questo. E’ un bene ma anche un male perché non posso sapere dove sia il limite! Puoi spingere, spingere e spingere ma lui rimane li. E’ incredibile, ma serve tempo per costruirci confidenza.“
Miller ha concluso spiegando il suo particolare stile di frenata: “Un altro elemento fondamentale per me è stato osservare i pilota Yamaha precedenti, che mantenevano le ruote allineate in frenata. Il mio stile è sempre stato quello di far derapare la moto, usando il posteriore. Abbiamo trovato un modo per non perdere i punti di forza della Yamaha nel far voltare la moto e nella percorrenza, riuscendo comunque a frenare bene nella staccate di curva 1 e curva 9. E’un piacere fermare la moto dove vuoi te. Per sorpassare in Motogp ora è fondamentale.“