Marc Marquez, con la vittoria a Phillip Island, ha tolto cinque punti a Jorge Martin che potrebbero risultare fondamentali nella lotta titolo. Ci sono giochi di squadra in Ducati? Marquez potrebbe essere davvero l’ago della bilancia del mondiale piloti in quanto terza forza? Sentite cosa ha detto Davide Tardozzi, team manager del Ducati Lenovo Team…
Marc Marquez ha vinto il Gran Premio d’Australia a Phillip Island. Il 93 ha messo al guinzaglio i due mastini che si stanno giocando il mondiale piloti, dopo una rimonta dalla tredicesima posizione. Con la forza e con i denti. Prendendosi quel sottile rischio in più, che ovviamente Martinator non poteva permettersi di prendere. Di fatto, Marquez ha fatto un vero e proprio favore al suo futuro compagno di squadra, Pecco Bagnaia, togliendo cinque punti fondamentali a Jorge Martin.
Forse è esagerato parlare di gioco di squadra, considerando che ancora Marc Marquez non ha obblighi nei confronti del team Ducati Lenovo. Ci sono giochi di squadra in casa Ducati? Marc Marquez ha solo vinto la sua gara senza guardare in faccia a niente oppure un pensierino al fatto che andava a togliere anche punti a Martin lo ha fatto?
Dopo la bandiera a scacchi della gara a Phillip Island, Sky Sport MotoGP ha chiesto a Davide Tardozzi, team manager di Ducati Lenovo Team, cosa ne pensasse. E la sua risposta è chiarissima. “Abbiamo semplicemente detto di non essere troppo aggressivi. A tutti abbiamo detto la stessa cosa. La gara di oggi fa tacere tutti quelli che dicono che Pecco sia favorito da VR46“.
“Li lasciamo liberi di correre – continua Davide Tardozzi – “perché vogliamo lo spettacolo, è un orgoglio avere sei Ducati nelle prime sei posizioni. Lode alla Ducati“, ha proseguito Tardozzi, che non si schiera tra i duellanti: “Chi vincerà il mondiale se lo sarà assolutamente meritato e chi perderà non sarà da meno. Ma mai come quest’anno sarebbe meglio un mondiale ex aequo, anche se poi lo vincerà uno solo”.
“Si è dimostrato il caimano che è, vuole vincere. Ha un po’ giocato sulla situazione di Martin, che sa che non può permettersi di rischiare dei contatti. Marc è stato nelle regole, ma è stato un po’ aggressivo perché voleva assolutamente vincere. Ma bravi ad entrambi, perché hanno fatto tempi velocissimi”