Fermin Aldeguer torna alla vittoria dopo un lunghissimo periodo di digiuno per un pilota come lui. Era dal GP di Germania che non trovava il podio. Un momento difficile che si auspica essere finito, soprattutto in vista del contratto con Ducati per la MotoGP 2025…
A Phillip Island per la Moto2 una delle gare più combattute della stagione. La lotta vittoria è durata fino all’ultimo giro, con Fermin Aldeguer e Aron Canet che non se la sono certo mandata a dire. Una vittoria ottenuta con fame e con cattiveria. Fortemente cercata da entrambi, ma Fermin ha avuto qualcosa in più e se l’è andata a prendere di forza. L’errore di Canet, nel sorpasso subito a due curve dal traguardo, è stato forse non coprire l’interno, consentendo così ad Aldeguer di provarci, passandolo anche a costo di portarsi lungo. Uno scontro duro, se pur corretto, con il numero 44 che ha provato a mantenere salda la posizione all’esterno ma è stato accompagnato largo dal pilota Boscoscuro e ha dunque perso la leadership.
Per Fermin si tratta di una vittoria importantissima, soprattutto per il morale. A inizio stagione era arrivata l’ufficialità del suo arrivo in MotoGP nel 2025 con Ducati, e nell’estate poi quella che il suo team sarebbe stato Gresini. Nonostante questo, però, la stagione di Aldeguer è stata tutt’altro che facile. Solo due vittorie (Jerez e Sachsenring) e per il resto tanti errori. Per non parlare di una lotta titolo che non lo ha mai compreso davvero. Un’ultima parte di stagione buona sarebbe utile per presentarsi ai test di Valencia, dove proverà la MotoGP per la prima volta, con un’altra mentalità.
Nonostante Aron Canet abbia perso un’altra gara proprio alla fine non si demoralizza. Nelle interviste dopo la gara appare anche tranquillo: “Per me è come se fosse una vittoria, ho dato tutto ed è quello che conta. Sono felice per non aver perso tutto ed essere arrivato al traguardo”. A fine gara ci arriva contento di aver dato il massimo. Mentre i primi due davanti si scannavano, il terzo posto era ormai saldo tra le mani di Alonso Lopez. Almeno finché a tre giri dalla fine non è scivolato, perdendo la seconda posizione in campionato, nonché l’occasione di salire sul podio ancora dopo quello di Mandalika.
La caduta nel finale di Alonso Lopez ha concesso a Senna Agius, pilota australiano, di arrivare per la sua prima volta sul podio nel motomondiale. Il giovanissimo classe 2005 prende la medaglia di bronzo come una vittoria. Il podio, specialmente se a casa sua, è stato speciale: con casco di Stoner e bandiera dell’Australia è la prima volta nella storia della Moto2 che un australiano sale sul podio.
Ai piedi del podio arriva il leader del mondiale, Ai Ogura. La conquista matematica del titolo (di cui avevamo già parlato qui) slitta alla settimana prossima in Thailandia. Con i 60 punti di vantaggio attuali, al giapponese sarà sufficiente arrivare terzo, senza preoccuparsi del risultato degli altri. Se Ogura dovesse vincere il titolo, si tratterebbe del primo giapponese a vincere il mondiale della classe di mezzo da quando esiste la Moto2. L’ultimo pilota giapponese, infatti, a vincere il titolo in 250 fu Hiroshi Aoyama nel 2009. E si trattò, di fatto, dell’ultimo campione della storia della 250. Dal 2010, infatti, subentrò ufficialmente la Moto2.
Tra gli italiani il migliore è stato Tony Arbolino, arrivato però soltanto 8°. Caduto Dennis Foggia.