Ormai sono anni che la sella occupata da Takaaki Nakagami è in bilico a causa dei risultati scadenti. Nonostante questo non c’è mai stato un pilota giapponese dalla Moto2 pronto a sostituire il talentuoso numero 30. Due anni fa si parlava di Ogura, ma adesso che succederà?

La MotoGP potrebbe perdere un pilota che ormai è un personaggio noto poiché corre in classe regina dal lontano 2018. Nel 2020 ha toccato l’apice dei suoi risultati, arrivando a toccare la soglia di 116 punti alla fine del mondiale. Da quella stagione però ha iniziato a decrescere il suo riscontro positivo nel corso dei vari gran premi.

Quest’anno ha fatto la peggiore prima metà di campionato di sempre: il quattordicesimo è il suo migliore risultato. Infatti occupa la ventesima posizione in classifica pilti, davanti solo a Rins e Marini.

La sella del numero 30 è sempre stata occupata in attesa dell’arrivo di un pilota giapponese più talentuoso da far sbarcare in MotoGP. Nel 2022 i buonissimi risultati in Moto2 di Ogura erano riusciti a convincere i vertici Honda a cacciare Takaaki per ingaggiare il giovane talento. Tuttavia Ai Ogura, non sentendosi ancora maturo, ha preferito replicare un’altra stagione ottimale in seconda classe, magari cercando la vittoria del mondiale. Quest’anno il giapponesino, passato da Kalex a Boscoscuro, è in gran forma e si sta giocando il mondiale con un’intensa battaglia insieme a Garcia, Roberts e Aldeguer. Sembra quindi già pronto per entrare in LCR nel team Asia.

Il futuro di Nakagami sarà dunque deciso a breve, i responsabili del mercato piloti Honda dovranno decidere se cacciare o tenere il loro rappresentante. Parole di Takaaki: “Vorrei restare con Lucio Cecchinello, ma dipende tutto dai risultati in pista. Quindi anche dalle prestazioni della moto. Io mi sento all’altezza dei miei avversari“.

Con questa affermazione potrebbe sentirsi attaccata la Honda: che sta cercando in tutti i modi di fuoriuscire dalla brutta situazione in cui si trova. È la peggior moto del motomondiale e quindi non possono permettersi di incolpare i piloti per i brutti risultati.