Ora che abbiamo visto le prime sette gare del campionato è ora di tirare qualche somma: il mercato si sta muovendo parecchio e alcune selle ambite sono prese, ma proviamo ad approfondire qualche tema interessante. Ovviamente il passaggio più chiacchierato è quello di Marquez in Ducati Factory a discapito di Martin. Sarà stata la mossa giusta? Marquez è ancora veloce o il suo limite è diventato il podio?
Faccio qualche analisi dei dati per cercare di dare delle risposte. Prima di tutto: le performance assolute. Questo 2024 ha visto un miglioramento dei tempi sul giro veloci (qualifiche) ma anche best lap in gara, e passo gara sia sulla sprint che sui GP. Normale, direte voi, gli ingegneri lavorano tutto l’inverno (e non solo) proprio per questo no? Però quest’anno stiamo vedendo dei miglioramenti sui tempi che sono più che normali, sono davvero strepitosi.
In MotoGP strepitoso vuol dire togliere fino a 1 secondo sul tempo della pole, poco meno sul best lap in gara, e circa 10 secondi su tutta la sprint, o 20 secondi su un GP intero.
Con distacchi del genere con il tempo della pole dell’anno prima si finisce in quinta fila, e nelle gare i vincitori del 2023 finiscono abbondantemente giù dal podio.
Questo trend sembra un po’ meno evidente nelle ultime gare ma a Jerez Bagnaia in FP ha tolto ben 1.7 secondi alla pole dell’anno prima. In FP!
Tutto questo ha sicuramente una componente nelle moto, ma la parte del leone la fa la gomma. Come facciamo a dirlo? In pista ci sono delle moto 2023, tra cui parecchie Ducati. E’ vero, sono delle moto a fine evoluzione 2023, e lo scorso anno all’inizio se ricordate le factory avevano qualche problema, che fu corretto durante l’anno. Ma non erano certo motacce, intendiamoci. Nelle prime gare avevano fatto pole e vittorie.
Ecco, le Ducati 2023 rispetto lo scorso anno sono più veloci, e non di poco. Diciamo che se le 2024 migliorano di 1 secondo, le 2023 migliorano 7 o 8 decimi. Se le 2024 migliorano di 5 decimi, le 2023 migliorano di 3 decimi. E non solo con Marquez, ma anche con Di Giannantonio o Bezzecchi.
E’ una conclusione un po’ tirata ma possiamo dire che la ducati 2024 può dare 1 o 2 decimi al giro alla 2023? Questa è la risposta che stavamo cercando e questo da’ l’idea del perchè Marquez abbia voluto la moto factory! Il presupposto per questi confronti è che i piloti che lo scorso anno andavano decisamente bene non siano diventati di colpo dei brocchi, e parliamo di Bezzecchi, Di Giannantonio. I risultati dello scorso anno ora non li vedono nemmeno da lontano.
In ogni caso tutti sono migliorati rispetto lo scorso anno, e quindi possiamo tranquillamente dire che gran parte di questa spinta è nel fattore comune: la gomma. Ma la moto 24 questa differenza la sfrutta tutta, la 23 sembra di no.
Facciamo un gioco: diamo su queste basi la Ducati 2024 a Marquez. Togliamo tra 1 e 2 decimi al giro e vediamo che succede. Le prime gare avevano maggior differenza tra le moto 23 e 24, ricordiamolo, poi l’andamento le avvicina un po’ di più, o meglio: la moto 24 gommata ovviamente con le Michelin di quest’anno non stacca più così tanto la moto 23, sia gommata 23 che 24.
Qatar: da sesto passa in pole. In gara essendo finito a soli 3.4 secondi da Bagnaia, Sarebbe stato di certo in gioco per la vittoria. È una gara dove il gap tra le 2023 e le 2024 è stato grande.
Portimao: se la gioca con Pecco per la seconda fila, in gara.. non lo sapremo mai come ricordate.
USA: a “casa sua” passa da terzo a secondo, Vinales ha davvero fatto la differenza in qualifica, in gara un altro zero ci impedisce di fantasticare.
Jerez: ha fatto l’unica pole con la 2023 dell’anno quindi secondo questa simulazione, avrebbe semplicemente dato ulteriore paga a tutti. In gara essendo arrivato addosso a Bagnaia, avrebbe avuto ulteriori armi per giocarsela, o addirittura abbastanza per fare il vuoto.
Francia: peggiore qualifica dell’anno, sarebbe rimasto forse passato in Q2 ma sarebbe rimasto intorno alla decima posizione, ma vista la rimonta in gara dove era finito secondo, possiamo solo immaginare: azzardo, primo.
Catalunya altra qualifica da dimenticare, in stile Francia: forse Q2, ma intorno alla decima posizione. In gara ha fatto terzo a però oltre 10 secondi. Probabilmente sarebbe arrivato terzo ma con meno distacco?
Infine Mugello: è la pista dove le 2024 hanno guadagnato meno rispetto le 2023, azzardo lotta per la prima fila in qualifica e per il podio in gara.
Quindi il bilancio di Marquez virtualmente su una 2024 sarebbe di un paio di pole invece di una sola, ma una differenza in gara notevole, sarebbe stato in gioco in almeno 3 GP per la vittoria.
Se questo sia solo fantasia e un po’ di numeri, o realtà lo potremo vedere il prossimo anno, ma se possibile questo tipo di speculazioni fa diventare ancora più eccitante l’attesa per il 2025.
Certo, c’è un’altra lettura possibile: la differenza la stanno facendo non tanto le Ducati 2024, ma Bagnaia e Martin, e la moto di Marquez non è così più lenta. In questo scenario sarebbe lui a non riuscire a colmare il gap. Ma c’è da dire che Marquez è quasi sempre la miglior GP23 in pista in qualifica (meno) e in gara (quasi sempre se non cade). Se non è diventato un bollito, allora sta portando al massimo una moto con un potenziale inferiore.
In Ducati ovviamente hanno dati veri, e possono fare queste valutazioni in modo serio, non come un gioco e devono aver contribuito alla scelta di Marquez per il prossimo anno. Poi certo, lui e Bagnaia a pari moto vedremo come si comporteranno, entrano in gioco tanti aspetti, da quello psicologico prima di tutto.
C’è una considerazione finale, quella del regolamento 2027. Lo scopo dichiarato è quello di rallentare le MotoGP di circa 2 secondi sul giro, per limitare l’escalation di performance e resettare un po’ il panorama. Due secondi sono tanti, le Moto2 sono “solo” 5 secondi più lente, per capirci. Ma in un anno come questo la somma di miglioramento delle moto sommato a quello della gomma ci da’ tra mezzo secondo e oltre un secondo di miglioramento.
Ed è qualcosa che è arrivato un po’ in sordina, non sbandierato. Questo ci fa capire quanto sia importante la gomma, quanto fa la differenza nella MotoGP moderna. E con tempi così variabili anche adattarsi alle caratteristiche della gomma, di anno in anno è una sfida notevole per i costruttori. Se non ci fosse un fornitore unico di gomma, vedremmo performance ancora migliori, ma anche più disparità, come all’epoca Michelin contro Bridgestone, e non testa a testa così tirati.