A Misano la SBK torna in una delle sue tappe storiche. Toprak partendo dalla pole aveva il compito di lavorare per la classifica piloti. Infatti fa una partenza scattante, si libera di Gardner, lascia indietro gli avversari e vince la gara in scioltezza. Bulega e Bautista non sono riusciti a stargli dietro, quindi il turco va in testa al mondiale.
Il mondiale SBK è molto infiammato: la lotta a tre per la testa non è combattuta solo in classifica, ma anche in pista. I primi, che sono separati da 14 punti, hanno corso tutta la gara 1 in inseguimento per cercare di guadagnare più punti possibili. Bautista, il primo in classifica, è stato il peggiore dei tre. Ha concluso la gara comunque sul podio, ma ciò non basta perché il turco, suo avversario diretto, ha vinto la corsa e gli ha strappato la testa del mondiale dalle mani.
La gara era partita molto bene per Remy Gardner, il quale è rimasto in testa alla gara per qualche giro finché non ha iniziato a crollare. Il pilota australiano infatti ha iniziato a risentire della sua mancanza di passo gara scendendo sempre di più in classifica. Locatelli ha ormai il compito di essere la prima Yamaha in pista, quindi ha lottato con i denti per superare Remy. La R1 non sembra essere una moto con troppe difficoltà, il quarto posto dell’italiano lo dimostra, ma purtroppo è in grave crisi Johnatan Rea. Il sei volte campione del mondo cade in curva 13 (curvone) in piena velocità alzando una grande polvere in ghiaia. Il pilota è stato portato a fare un controllo medico, tuttavia è cosciente nonostante qualche tensione al braccio.
Gli italiani in generale si sono tolti qualche sassolino dalla scarpa oggi: quarta posizione per Locatelli, che riesce a far cantare la sua R1 meglio degli altri. Settimo Iannone che ormai vede scappare il sogno del mondiale. Al parco chiuso ammette di aver avuto difficoltà a frenare: “gara da dimenticare, bisognerà trovare una soluzione per domani”. Danilo Petrucci poco dopo il numero 29, nona posizione per lui. La Kawasaki di Bassani non è la prima in pista, prestazione abbastanza opaca per le sue potenzialità. La dodicesima posizione non rispecchia il suo talento che abbiamo visto fino ad oggi.
La prestazione di Ducati non si può dire positiva al 100% poiché nonostante le due moto sul podio, sono arrivate dietro ad una BMW in casa italiana. Non hanno replicato la doppietta ottenuta nelle prove del venerdì. Gigi Dall’Igna e Tardozzi che si sono gustati la gara all’interno del box giustificano il risultato e sembrano essere anche contenti. Davide mette le mani avanti per Michele Pirro, il quale si è adattato alla grande al passo degli avversari nonostante provenga dalla guida di altri tipi di moto.