Il Gran Premio d’Italia è terra di una grande bagarre tra Alonso, Ortolà, Furusato, Yamanaka, Munoz e Veijer dopo una bandiera rossa che ha ridotto la lunghezza di gara a 11 giri. Alonso dimostra di essere il più veloce di tutti, riuscendo a fuggire al momento giusto. Holgado invece arranca per tenere testa al fenomeno…

Holgado KTM Tech3

La gara inizia con un tentativo di fuga di Alonso, che dalla pole si traina dietro Ortolà e Furusato. Brutta la partenza di Lunetta che dalla sesta piazza si ritrova a mala pena in zona punti dopo poche curve. Gli Italiani al loro GP di casa non brillano assolutamente: Richi Rossi ha navigato in decima posizione senza avere possibilità di mantenere il gruppo dei primi per giocarsi posizioni importanti.

Tra gli altri Farioli avrebbe dovuto scontare due long lap a causa di “irresponsible riding” (proprio come Esteban), invece è caduto in un contatto con il rookie Zurutuza. Incidente che ha causato una bandiera rossa poiché Xabi è rimasto a terra proprio nello scollino in cui nel 2021 è morto Jason Dupasquier. Il pilota è rimasto a terra ma non ha perso i sensi.

Jason Dupasquier

Brividi per Veijer che nel rientro in pista si è trovato la moto spenta. I meccanici sono corsi a sistemare il problema e Collin è riuscito a tornare in griglia poco prima della chiusura della pit lane. Filippo Farioli ritorna in gara e parte in ultima posizione. Alcuni piloti hanno scelto di cambiare le gomme, la gara è stata ridotta a undici giri quindi la scelta di cambiarle è stata presa soggettivamente a discrezione di ogni pilota.

La ripartenza vede un incidente tra due protagonisti: Rueda e Nepa, toccati alla San Donato insieme ad Holgado, che però non è caduto. A causa di questa vicenda il pistolero è incappato in un doppio long lap penalty molto dubbio.

Alla lotta per la vittoria si sono uniti Yamanaka, che per tutto il week end ha mostrato un ottimo potenziale, proprio come Munoz, che nelle battaglie è sempre molto abile e ha avuto tutte le carte in regola per strappare la vittoria dalle mani di Alonso. Il colombiano però, stufo di lottare, firma un 1:55.091 e trova la fuga solitaria. Yamanaka e Ortolà hanno provato a riprenderlo, ma non c’è stato niente da fare. Nemmeno Veijer con 1:54.738 è stato in grado di battere il predestinato vincitore del mondiale.

Alonso conclude la gara davanti a Veijer e Yamanaka che lo stavano quasi riprendendo. In classifica il numero 80 lascia indietro Holgado, che proprio all’ultimo giro guadagna la quattordicesima posizione che gli vale due punti. La classifica vede quindi un distacco di 37 punti tra i due protagonisti.