Grazie a Milestone abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima di una settimana MotoGP24 per poterci fare una recensione nei minimi dettagli. Abbiamo provato tutte le modalità dalla carriera alle lobby online, e testando tutte le novità ci siamo fatti un’idea di quello è che MotoGP24. Buona lettura e buon divertimento
Il 2 maggio 2024 Milestone rilascia ufficialmente MotoGP24. Un gioco che cambia le carte in tavola riguardo al fattore del realismo dei videogiochi di moto. Tanta attesa per l’uscita, soprattutto dai videogiocatori più accaniti che dal momento dell’annuncio hanno cominciato a sognarlo e preordinarlo. Qualche giorno fa abbiamo intervistato Michele Caletti, creative director ed esecutive producer della serie MotoGP per Milestone. Gli abbiamo chiesto un sacco di cose interessanti sul gioco. Inoltre PoleGP ha avuto la possibilità di testarlo in anteprima di una settimana per darvi un’idea al giorno dell’uscita. Ecco quindi il nostro pensiero dopo quasi 30 ore di gioco.
La novità principale di MotoGP24 riguarda la modalità carriera. Forse uno dei problemi in passato che aveva la carriera era proprio quello di essere ripetitiva. Con questo nuovo capitolo la situazione cambia totalmente. Il mercato piloti è la novità principale e permette di avere un panorama sempre diverso stagione dopo stagione. Inoltre, Milestone ha fatto tutto quello che doveva essere fatto per ottenere un grande risultato. I piloti Moto3 possono salire in Moto2, quelli in Moto2 salgono in MotoGP e lì si possono anche ritirare. E questo è fondamentale, perché altrimenti il rischio era quello di trovarsi dopo 20 stagioni ad avere sempre gli stessi nomi. E soprattutto dopo venti stagioni le moto finiscono e si ritorna sulla ripetitività.
In questo modo, invece, c’è la possibilità di lanciare la sfida a un avversario in Moto3 e ritrovarlo in MotoGP. Un’altra cosa importante è che la questione trasferimenti è realistica. Non si avranno nomi top che cambiano squadra, passando da team ufficialissimi a clienti. Non è fatto a caso. C’è un sistema che decide in quali team possono andare i piloti o meno. Il giocatore può scegliere se attivare il mercato piloti fin da subito oppure fare la prima stagione tranquillo con le moto ufficiali 2024 e farlo partire dalla seconda stagione.
La struttura della carriera rimane comunque ancorata a quella dello scorso anno. Non che fosse richiesto un cambiamento. Rimangono il turning point, il paddock, i rapporti con team e avversari. Interessante l’aggiunta della questione delle voci di mercato, che aggiunge quel pepe in più alla situazione. Molto divertente per chi gioca la carriera essere accostati a team in cui magari non si ha neanche davvero l’intenzione di andare. Cambia totalmente il sistema dell’intelligenza artificiale, diventata adattiva. Si può scegliere se selezionarla o tenere il classico sistema delle percentuali di difficoltà.
L’AI si rende conto che in pista ci sei anche tu. Non sono si tratta solo di robot come succedeva in passato che facevano la curva allo stesso modo che tu ci fossi tu o meno. I contatti sono più realistici. In generale è aumentata la realisticità delle dinamiche in gara. Non è più il solo giocatore contro gli altri, ma è un tutti contro tutti. Una gara come nella realtà. I piloti dell’AI non si risparmiano neanche tra loro. In passato spesso accadeva di vedere dei trenini con pochissimi sorpassi. Su MotoGP24, invece, capitano gare in cui il giocatore è secondo con il pilota davanti ormai scappato. Viene sorpassato dal terzo che ne ha così tanto di più da andare a prendere il primo e a vincere.
Di bug clamorosi non ce ne sono, tranne uno sul tracciato del Red Bull Ring dove all’ultima curva sono caduti tutti per due volte causando due bandiere rosse.Questo è successo in carriera per due stagioni di fila, sia in Moto3 sia in Moto2. Si attende ovviamente una modifica che ripari il bug. Inoltre è cambiata l’animazione della caduta. Adesso mentre si rotola in ghiaia si gira anche il manubrio. Con la difficoltà adattiva, sono diventate fondamentali le prove libere. Non si può più partire con la qualifica perché altrimenti si viene asfaltati. Bisogna trovare confidenza con il pacchetto e se non si è a posto, non si vince. L’IA va di più e si può fare niente. Questo solo con la difficoltà dell’AI adattiva. È comunque possibile tenere il classico sistema dove puoi impostare la difficoltà con la levetta (20% – 120%).
Altra interessante novità importata da Milestone è MotoGP Stewards. Un sistema completamente rinnovato che simula il reale MotoGP Stewards Panel. Come funziona? Il sistema valuta il comportamento del giocatore e dell’IA in pista. Viene commessa una irregolarità? Penalizzazione. Qualcuno viene buttato fuori? Si finisce sotto investigazione e in una manciata di curve arriva la notifica con la decisione della direzione gara. Incappiamo in una bandiera gialla in qualifica perché qualcuno cade nello stesso settore? Giro cancellato. In qualifica viene rovinato il giro di qualcuno? Ostruzione e quindi long lap penalty. Come nella realtà. Hanno reso le dinamiche del gioco molto realistiche. Le penalità riguardano anche la AI e capita anche di vedere piloti che in partenza hanno già da fare long lap per irregolarità commesse in prova.
Ma come si guida su MotoGP24? La guidabilità è cambiata completamente. L’effetto pick up, criticato tantissimo nell’edizione dello scorso anno, è molto meno marcato. Guidare una MotoGP senza alcun tipo di aiuto è molto più agevole rispetto al 2023, dove litigare con la moto era ordinaria amministrazione. Gli sviluppatori hanno sicuramente rivisto la fase in entrata e uscita di curva. Su MotoGP24 guidando l’anteriore tende a chiudersi molto più facilmente. La prima marcia non si tocca praticamente mai, se non nelle curve più lente del circuito.
Se si tocca la prima marcia dove non si deve la moto diventa incontrollabile e in fase di accelerazione si perde un sacco di tempo. Inoltre, anche le gomme sono cambiate. Quest’anno si può tranquillamente fare tutta la gara con la gomma morbida sia all’anteriore che al posteriore senza incappare in un consumo eccessivo. Anche il carburante si deve gestire molto meno dall’anno scorso, dove calcolare quale dato mettere nell’ECU prendeva una gran parte della RAM da usare durante la gara.