Pecco Bagnaia è tornato a dimostrare quello che è: il numero 1 di una MotoGP dal livello più alto di sempre. Ma davvero qualcuno ha ancora il coraggio di criticarlo?
Diciannovesima vittoria in top class. Una gara di carattere in cui non ha fatto altro che mettersi davanti e mostrare ancora una volta perché il numero 1 sulla moto lo ha lui. Insomma, alla fine del primo giro Francesco Bagnaia già era davanti a tutti. Con la classe e il manico che solo un due volte campione del mondo MotoGP può avere. Un ritmo straordinario tenuto per tutta la gara, simile a un martello. Una vittoria apparentemente come tante, che però gli consente di uscire da Lusail in vetta al mondiale, mettendosi in pole position per la rincorsa al titolo. E se qualcuno non aspettava altro che una waterloo, per criticarlo e mettere in dubbio tutto quello che aveva fatto fin qui, non appena fosse arrivato in Ducati un campione come Marquez, probabilmente è rimasto deluso. Pecco ha zittito ancora chi, ormai da anni, non lo reputa un campione, e lo ha fatto con la solita non chalance di chi si lascia scivolare tutto addosso prendendosi quello che gli spetta. Insomma un campione, dentro e fuori dalla pista.
Seconda la KTM di Brad Binder, che nel finale ha provato, invano, di tutto per andare a riprendere nuvola rossa. La figura della KTM del sudafricano appare, nella lotta per la vittoria in Qatar, come un’eccezione in un mare di Ducati. La costanza sarà quell’elemento su cui il 33 dovrà puntare se vuole arrivare in alto in classifica. Esce dal Qatar a due punti dalla vetta e due podi importanti che fanno fiducia. Si è difeso benissimo anche dal pericoloso avvicinamento all’ultimo giro di Jorge Martin, che si deve accontentare del terzo posto. Con la vittoria della sprint di ieri ha dimostrato di essere ancora il rivale numero uno del campione del mondo in carica. Sarà una lunghissima stagione e a lungo andare anche un podio quando non si ha abbastanza velocità per vincere può essere determinante, non incappando in errori che andrebbero a penalizzare tantissimo la classifica.
Marc Marquez quarto, non riesce a salire sul podio. Quello del Qatar è stato un weekend in cui è finalmente tornato a sorridere e dove ha mostrato chiaramente che se è apposto può stare davanti. Starà a lui adesso capire come procedere e come potrà lanciare la sfida ai due fenomeni davanti, Bagnaia e Martin, che, almeno per adesso, sembrano avere un altro passo. Serve un salto di qualità che Marc, una volta adattatosi completamente alla moto, può essere sicuramente in grado di fare. Delusione totale, invece, per Aprilia. La casa di Noale aveva mostrato un gran potenziale nella Sprint di ieri, con il podio di Aleix Espargaro, che non è riuscita a convertire in un bel risultato nella gara di oggi. Il pilota numero 41 al traguardo ottavo, davanti a Pedro Acosta, mentre il compagno di squadra chiude la top 10. Non un ottimo inizio considerando il doppio podio (Sprint + gara) di Binder con la KTM. Pensare a Ducati, infatti, è piuttosto impensabile e l’obiettivo del team di Massimo Rivola deve essere quello di prendere il ruolo di primo inseguitore. Servirà rifarsi da Portimao.
Ma questo Pedro Acosta? Una gara fenomenale in cui il rookie maravilla ha dimostrato di poter essere tra i protagonisti. La sensazione che dà vederlo guidare è quella di un pilota che guida questa moto non da tre mesi, ma da anni. È uno spettacolo. Nel primo approccio alla MotoGP ha già fatto parlare benissimo di sé, tanto che a un certo punto sembrava in procinto di agguantare il podio. Poi un calo, probabilmente causato da un eccessivo consumo della gomma. Una cosa è sicura, arrivare a sfidare in staccata Marc Marquez alla prima gara (e passarlo in frenata) non è da chiunque.