16 giri ad alta tensione quelli della Moto3, che in Qatar ha corso il primo Gran Premio stagionale. È stato Alonso a vincere, sorpassando Holgado all’ultimo giro. Furusato, partito diciottesimo, porta al terzo posto la Honda del team Asia. Rossi, quarto, primo italiano. Sesto Nepa
Una spanna sopra tutti: una gara intelligente, ad alto ritmo, nella quale è rimasto sempre nel gruppo di testa. Una gara di attesa. Quando ha capito che era ora di andar davanti, David Alonso non ha esitato e come un predatore ha strappato a Holgado – secondo al traguardo – una vittoria preziosa, la quinta in Moto3, con cui ha dimostrato ancora una volta una maturità rara per un pilota giovane come lui. Si è concluso così il primo appuntamento stagionale della Moto3. Con Alonso che si dimostra pienamente della partita, con Holgado che – dopo esser rimasto primo per buona parte del tempo – si è visto sfuggire la vittoria all’ultima curva dell’ultimo giro. Menzione speciale per Furusato, sul gradino più basso del podio. Seconda top3 nella classe leggera. Una gara di gruppo che ha visto i primi sei piloti racchiusi all’arrivo in soli quattro decimi. Nell’ordine Alonso, Holgado, Furusato, Rossi, Veijer e Nepa.
Quanto fatto da Alonso è da far vedere nelle scuole di motociclismo: ha aspettato il momento giusto, dopo aver lottato sempre con i primi e, con freddezza, è risalito dalla sesta alla prima posizione nel corso dell’ultima tornata. Senza strafare e confidente nei suoi mezzi. Una vittoria costruita ragionando, giro dopo giro, prova che per trionfare non è sufficiente fare buona parte della gara in testa (come ha fatto Holgado). Ci vuole qualcosa in più.
A chiudere la top5, in un GP che ha visto l’Italia protagonista, sono stati Riccardo Rossi e Collin Veijer. Rossi che ha retto bene il salto da Honda a KTM, autore di una ottima performance anche se inizialmente dispiaciuto per aver finito a un passo dal podio. Poi Nepa e Suzuki, più staccato. Kelso, ottavo, precede Ortola. Proprio Ortola è rimasto coinvolto in una scivolata a 14 giri dalla fine: Rueda, sorpassandolo alla uno, ha perso il posteriore, colpendolo. Rientrato ultimo, il numero 48 è risalito a suon di giri veloci, arrivando alla fine nono. Complici anche varie cadute, tra cui quelle di Farioli e Bertelle (gruppo degli inseguitori), Yamanaka (gruppo di testa) e quella di Adrian Fernandez e Vicente Perez. Anche loro si trovavano nei primi dieci.
Roulstone, Esteban, Piqeuras, Ogden, Carraro e Lunetta gli ultimi in zona punti.