Era lecito attendersi che Gara 2 del WorldSBK sul circuito di Catalunya fosse tutta un’altra storia. Che sulla lunga distanza – e senza l’handicap di dover partire dalle retrovie – Alvaro Bautista potesse essere una spina nel fianco per tutti… E infatti così è stato.
Alvaro che scattava dalla prima fila dopo il podio nella Superpole Race è partito subito fortissimo dalla terza casella, trovandosi a battagliare con un sempre coriaceo Iannone e con il compagno di squadra Bulega, nelle primissime fasi di gara. Giusto per smentire chi pensava che Gara 2 potesse essere più “tranquilla ” della Superpole Race vista al mattino.
Dietro questo terzetto si piazzava un Ratzgatioglu ancora una volta in difficoltà a scattare bene dalla pole, ma pronto in pochi giri a recuperare la seconda piazza. Da qui un gioco di sorpassi e controsorpassi con Bulega, mentre davanti Bautista continuava a fare il suo ritmo senza però riuscire a guadagnare distacco sugli inseguitori.
Primo colpo di scena quando mancavano 16 giri alla fine. Bulega supera Bautista e apre un gap che si fa sempre più consistente e arriva a sfiorare il secondo. Un qualcosa che l’anno scorso non ci saremmo mai sognati di vedere, visto che Alvaro quando prendeva la testa di una gara era solito infliggere distacchi siderali agli avversari…
C’era il dubbio che Nicolò potesse compiere lo stesso errore di valutazione di Gara1, ovvero tenere un passo troppo spedito, per arrivare poi agli ultimi giri con gomme completamente finite. Ma questa volta il giovane pilota del team ufficiale Ducati Aruba si è dimostrato più cauto e ha cercato di mantenere quel vantaggio costante. Senza però riuscirci, tant’è che Bautista ha ricucito il gap e quando mancavano 11 giri alla fine ha ripreso la testa della gara.
A questo punto Toprak appariva visibilmente in difficoltà a tenere il ritmo del duo di testa, anche se dopo la rimonta di gara 1 e della superpole race sarebbe stato sciocco chiamarlo fuori dai giochi. In realtà il turco non aveva proprio più carte da giocarsi e la sua posizione fino al traguardo sarebbe rimasta quella.
Conoscendo invece l’abilità di Bautista nel gestire le gomme pensavamo che nelle ultime battute di gara potesse involarsi in solitaria verso il traguardo. Ma Bulega oggi ha deciso di dargli del filo da torcere fino all’ultimo, tenendone il passo e anzi facendosi nuovamente sotto.
Alla fine è stato un duello tra allievo e maestro, tra il campione in carica ormai nelle fasi finali della propria carriera e il giovane pilota arrembante pronto a raccoglierne l’eredità nel team e nel cuore dei tifosi ducatisti.
Negli ultimi giri è apparso evidente che Alvaro avesse più margine. E così complice anche un errore di Nicolò che ha portato ad aprire un piccolo (ma importante) gap, Bautista è riuscito a portarsi a casa una vittoria meritata. La prima dell’anno. Che restituisce fiducia in una stagione partita tutta in salita.
Per lui è la vittoria numero 60 in SBK, che lo porta a superare una leggenda come Carl Fogarty.
Bulega dal canto suo ha dimostrato di non avere alcuna sudditanza nei confronti del compagno di squadra plurititolato, ma soprattutto una maturità incredibile, mettendo in tasca anche oggi punti preziosi, massimizzando il risultato senza mai correre rischi inutili. Dimostrando in questo di avere la mentalità e la maturità di un campione.
La zavorra imposta da regolamento ha sicuramente rallentato Alvaro, togliendogli quella superiorità schiacciante che l’anno scorso sfoggiava in piste come questa. Più che sulla velocità massima, la zavorra sembra aver influito molto sulla stabilità della moto. Alvaro in rettilineo oggi era velocissimo e sorpassava agilmente, ma in curva la sua Panigale V4R non sembrava mai stabile come lo scorso anno. Al contrario ondeggiava e si muoveva molto, anche rispetto alla moto del compagno di squadra. Oltre a sembrare più lenta e “fisica” nei cambi di direzione. Crediamo che oggi lo spagnolo abbia messo molto del suo per cogliere questo risultato e di questo gliene va reso merito!
Toprak e BMW dopo le affermazioni in Gara1 e Superpole vengono invece ridimensionati e riportati con i piedi per terra. La moto è migliorata moltissimo e lo dimostra il quarto posto del compagno di squadra van der Mark, ma la sensazione è che il binomio Bautista – Ducati resti quello da battere anche quest’anno.
Andrea Iannone dal canto suo è sempre più una certezza. Di performance solide e di spettacolo, con frenate al limite che mettono in difficoltà perfino una specialista della staccata come Toprak. Un peccato che Andrea oggi abbia concluso la sua gara nella ghiaia quando era in quarta posizione e dava la sensazione di potersi giocare anche il podio. Nelle sue dichiarazioni post gara ha detto di esser caduto senza rendersi conto del come…
Ad Andrea manca un mezzo ufficiale e la sensazione è che, se Bautista dovesse ritirarsi alla fine di questa stagione, il principale candidato ad affiancare Bulega nel team Aruba possa essere proprio lui.
Ottimo quinto e primo dei piloti indipendenti Danilo Petrucci. Sesta la prima Kawasaki, quella di Alex Lowes, che porta a casa punti preziosi in ottica campionato, ma che in questo weekend non ha mai dimostrato di avere la competitività vista invece nel round d’apertura in Australia.
Settimo Gardner, prima Yamaha al traguardo. E ottavo Jonathan Rea. Per il 6 volte campione del mondo era importante arrivare al traguardo, macinando chilometri e facendo esperienza per cucirsi sempre più addosso una moto molto diversa da quella a cui era abituato. Sarà comunque un campionato difficile per il nordirlandese.
Aegerter e Gerloff chiudono la top 10. Solo 11° Sam Lowes.
Tra gli italiani: Locatelli tredicesimo dopo essere stato coinvolto in un incidente. Bassani e Rinaldi ritirati per caduta.
Weekend tutto da dimenticare per Honda. Lekuona finito a terra – fortunatamente senza conseguenze – ha avuto nella caduta l’unica occasione per essere inquadrato… Il suo compagno di squadra Vierge, nel team ufficiale HRC, ha concluso 14° a 26″ dal vincitore.
La sensazione è che le Honda rispetto alla scorsa stagione abbiano perso in competitività invece che fare passi in avanti. Spiace vedere un marchio così prestigioso relegato alle retrovie.
Questi i distacchi dei primi 6 classificati. Per la classifica completa di Gara2 andate qui.
1. Alvaro Bautista (Aruba.it Racing – Ducati)
2. Nicolò Bulega (Aruba.it Racing – Ducati) +2.041
3. Toprak Razgatlioglu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team) +7.005
4. Michael van der Mark (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team) +12.452
5. Danilo Petrucci (Barni Spark Racing Team) +15.076
6. Alex Lowes (Kawasaki Racing Team WorldSBK) +15.285
Giro veloce: Nicolò Bulega (Aruba.it Racing – Ducati) 1’41.578
In classifica generale Bulega resta in testa con 87 punti. Al secondo posto il compagno di squadra Bautista con 75 punti. A pari punti con Alex Lowes. Quarto Toprak a 71 punti. Quinto ma più distaccato Andrea Iannone a 51 punti, primo dei piloti indipendenti.
Fonte: Worldsbk.com