Marc Marquez ha vinto la quinta Sprint della stagione 2025. Non c’è storia. Ne aveva di più, lo sentiva e lo ha dimostrato (di nuovo) e la classifica si fa sempre più significativa. Tutto quello che ha detto dopo la Sprint a Jerez

Marc Marquez ha vinto anche la Sprint a Jerez. Si tratta dell’ottava gara (su nove disputate) in stagione. Le ha praticamente vinte tutte togliendo l’erroraccio di Austin. Ha saputo controllare la gara, sorpassando dopo un giro Fabio Quartararo, che si era messo in testa di fare un altro miracolo dopo quello fatto in qualifica, solamente perché ne aveva di più e lo sentiva. Adesso Marc si trova leader del mondiale con 135 punti, 20 in più del fratello Alex Marquez, che ha chiuso la Sprint 2°, e 31 su Pecco Bagnaia 3°.
“La celebrazione del podio in pista, alle due curve Nieto-Peluqui, la 9 e la 10 è stata bellissima.“ Ha cominciato il suo discorso Marquez ai microfoni di Sky Sport MotoGP. “Resa speciale soprattutto dai tifosi che ci hanno fatto coro. “Marquez, Marquez”. Ha celebrato Alex, ha celebrato Pecco. Si è visto un motociclismo sano e puro e questo è stato molto bello. Penso che sia stato bellissimo anche per gli altri due piloti. Bello, vero, spettacolare il pubblico di Jerez. Ho attaccato Quartararo perché ne avevo di più. Ho fatto dietro lui il primo giro e ho sentito di averne di più. Quindi l’ho attaccato.”
“Se Quartararo fosse andato forte, sinceramente sarei stato dietro e l’avrei attaccato alla fine. L’idea mi piaceva e avrei gestito fino alla fine, però ho visto che ne avevo di più. Allora ho adottato l’altro piano che ho nelle Sprint, che è spingere all’inizio e dopo controllare quel secondo o secondo mezzo. L’attacco a Quartararo alla curva 6 l’ho preparato un po’ alla 5. Ho sfruttato la potenza di Ducati Lenovo (ride). Ho iniziato dalla 2 a prepararla, poi ho fatto forte la 3, alla 4 ho sfruttato la gomma per avvicinarmi, e la 5 mi è uscita davvero molto bene. Avevo visto il primo giro che lui alla 6 staccava, ma non staccava tardissimo, quindi mi sono detto di attaccarlo lì.”