Marc Marquez prima di andare verso Jerez ha fatto tappa a Madrid ospite del suo main sponsor Estrella Galicia. All’evento, il 93 ha parlato del suo inizio di stagione, di Jorge Martin e della prossima gara a Jerez che darà tantissime risposte…

L’inizio di stagione di Marc Marquez nel 2025 è stato pazzesco. In sella alla Ducati ufficiale ha vinto 7 gare su 8 e l’unica gara non vinta, è stata portata a casa da Pecco Bagnaia, ad Austin, dopo la caduta del 93 mentre era leader. Il team di Borgo Panigale, quindi, sta dominando in lungo e in largo in questa prima parte di stagione che sembra essere a senso unico. Ma attualmente, a fare una differenza enorme nei numeri, è sempre Marc.
All’ingresso del paddock in Europa, il 93 è leader del mondiale MotoGP con 17 punti di vantaggio sul fratello Alex e 26 su Pecco Bagnaia. E adesso si va a Jerez, pista dove nel 2024 i due mastini del team Ducati Lenovo si giocarono la gara a suon di sportellate. Proprio nella settimana del Gran Premio di Spagna, lo spagnolo del team Ducati Lenovo è stato ospite a Madrid di un evento organizzato da Estrella Galicia, uno dei suoi sponsor principali. Nell’occasione, Marc ha parlato di più temi, da Jerez all’inizio di stagione, fino a Jorge Martin, che è stato dimesso dopo Pasqua dall’ospedale di Doha.
Le parole di Marc Marquez all’evento Estrella Galicia (come riportato da Speedweek)
Marc ha iniziato parlando della sua situazione. “Ci sono molti fattori nella vita di uno sportivo. Per me è stato difficile capire cosa bisogna sacrificare o mettere da parte per raggiungere il proprio obiettivo principale, come ad esempio lasciare la Honda e gli amici. Ci sono delle basi, come l’ambiente di cui si ha bisogno per trovare approvazione. Queste basi sono la famiglia, gli amici, gli sponsor che ti supportano. Sentire questo sostegno ti motiva ad affrontare la sfida.”
Marc è sembrato molto grato di quello che ha. “Non sono i 32 anni, ma i tre o quattro anni di infortuni che mi fanno apprezzare molto di più il momento che sto vivendo. Si tratta di valorizzare il momento che mio fratello ed io stiamo vivendo. Ogni sabato gli dico: “Questo non è normale.” Cercheremo di mantenere questo slancio, ma arriveranno anche tempi difficili. Lo sto godendo più che a 20 anni, perché vincere non è la normalità. La normalità è arrivare secondo, terzo o più indietro.”
“Ci sono stati anni pieni di cambiamenti, in cui la fiducia in sé stessi e la condizione fisica sono calate. Ogni infortunio peggiorava la forma fisica. Ora è il contrario. L’energia che si riceve dai buoni risultati ti spinge a provare cose diverse o ad affrontare tutto con più serenità, così da non ricadere in certe situazioni. Non mi considero un pilota migliore del 2019, ma un pilota più esperto. Con quattro operazioni al braccio destro, non posso essere un pilota migliore nelle curve a destra. Ora sto iniziando lentamente a dimenticarmi del mio braccio. È come una ruota: tutto gira verso l’alto.”
E infine ha parlato anche di Jorge Martin. “Posso solo incoraggiarlo. Quando mi sono infortunato, ho detto che non augurerei a nessuno una cosa simile. Il mio consiglio è: non prendere decisioni né da infortunato né in preda all’emozione del momento.”