Il team manager Ducati Davide Tardozzi spiega le difficoltà e le responsabilità di Pecco Bagnaia nello sviluppo della Desmosedici. Dopo i test di Misano, Bagnaia ha trovato la strada giusta e a Motegi è tornato competitivo con una doppietta
Davide Tardozzi torna a parlare del ruolo centrale di Francesco Bagnaia nello sviluppo della Ducati Desmosedici. Intervistato ai microfoni di Sky Sport MotoGP durante il weekend di Mandalika, il team manager ha sottolineato quanto sia complesso il lavoro di un pilota ufficiale, chiamato non solo a correre ma anche a guidare lo sviluppo tecnico della moto.
La stagione di Bagnaia non era iniziata nel migliore dei modi: risultati altalenanti e qualche difficoltà di troppo hanno rallentato il cammino di Pecco che era riuscito a vincere la sola gara di Austin, in America. Il punto di svolta è arrivato nei test di Misano, dove il numero 63 e la sua squadra hanno lavorato intensamente su una nuova direzione tecnica. Le soluzioni provate hanno poi dato i loro frutti in Giappone, a Motegi, dove Bagnaia è stato capace di tornare protagonista con una straordinaria doppietta.
Tardozzi ha spiegato nel dettaglio le dinamiche che rendono così delicato il lavoro di un pilota ufficiale, sottolineando il peso delle responsabilità che ricadono sulle sue spalle. “Noi non vogliamo dare troppe informazioni agli avversari. Noi abbiamo la possibilità di provare un tot di soluzioni per cui è chiaro che ci è voluto una giornata intensa di test per mettere Pecco nelle condizioni migliori, al di là del fatto che ognuno si tara la moto come vuole ci sono dei momenti dove il pilota decide di fare dei cambiamenti sulla moto.”
“Poi si possono usare dei pezzi nuovi, dei pezzi che devono ancora arrivare o dei pezzi che sono già stati usati. Questo mix deve dare al pilota quella fiducia che serve. Il pilota ufficiale ha questo onere, questo dovere e questo compito è ancora più difficile, perché molto spesso avere una moto già dell’anno prima, già collaudata, con un tot di dati, con un tot di soluzioni, è molto più facile“.
Le parole del manager Ducati evidenziano la complessità del percorso intrapreso da Bagnaia, che ha dovuto affrontare sacrifici e giornate di lavoro intenso prima di ritrovare il feeling con la moto. Una sfida che però ha portato a risultati concreti, restituendo fiducia al pilota e a tutta la squadra. Guardando avanti, la doppietta di Motegi rappresenta un segnale chiaro: la strada imboccata è quella giusta e ora Ducati può guardare con ottimismo alle prossime gare della stagione, con Bagnaia di nuovo competitivo e pronto a lottare per le posizioni che contano.