La Yamaha e Fabio Quartararo arrivano ad Aragon dopo la cocente delusione della vittoria mancata a Silverstone. Qui in Spagna però vedremo davvero i progressi di Yamaha: la casa giapponese qui ha sempre faticato e se dovesse dimostrarsi competitivi anche al MotorLand potremo iniziare a parlare definitivamente del suo ritorno davanti.

La MotoGP torna a correre ad Aragon, per la prima volta nella prima parte della stagione. Delle condizioni quindi inedite per i team della classe regina, che potrebbero cambiare ulteriormente i valori in campo. Ma in particolare questo fine settimana interessa a Yamaha. La casa di Iwata infatti considera il weekend di Alcaniz come la prova del nove dei progressi della M1 fatti quest’anno.
Al MotorLand infatti, nè la Yamaha nè Fabio Quartararo hanno mai brillato, a causa sia delle lacune della moto degli scorsi anni, sia di un brutto rapporto tra la pista e il pilota francese. Proprio per questo, se la M1 dovesse dimostrarsi competitiva anche qui, potremmo parlare definitivamente secondo Fabio del ritorno ad alti livelli della casa giapponese, che negli ultimi GP sta iniziando ad insidiare anche la Ducati.
Queste le parole di Quartararo durante la Conferenza Stampa: “Credo che loro (la Ducati, ndr) abbiano ancora qualcosa in più. A Silverstone, in quelle condizioni, non mi aspettavo di vedere così tanti costruttori diversi davanti. Ma tutti stanno cercando di avvicinarsi e di lottare con loro, in modo da rendere lo spettacolo un po’ più bello. Dal mio punto di vista, sono d’accordo con la Yamaha: stiamo lavorando davvero molto bene e il nostro obiettivo principale è ovviamente lottare con loro.”
“Già dopo poche ore ho pensato più agli aspetti positivi del weekend che a quello che è successo. Era da tantissimo tempo che non mi sentivo così bene in moto, che non ero così veloce. Dobbiamo prendere tutto il buono: non siamo stati veloci solo in qualifica, ma anche sulla lunga distanza. È già da un po’ che siamo competitivi sul giro secco, ma poi faticavamo nelle sprint e nelle gare. A Silverstone abbiamo fatto un bel passo avanti, ora vediamo cosa riusciremo a fare in futuro.”
“L’anno scorso eravamo lenti ovunque, in gara e in qualifica. Ora stiamo migliorando sul giro secco, che è estremamente importante visto che ci manca un po’ di velocità in rettilineo, e partire davanti è sempre un vantaggio. Ora però fatichiamo un po’ con l’elettronica e con la temperatura della gomma posteriore: per mantenere un buon passo, bisogna tenere le gomme in condizioni ottimali. Molte volte sono stato veloce, come nella sprint di Le Mans, però abbiamo surriscaldato la gomma posteriore cercando di spingere un po’ di più e abbiamo sofferto parecchio.”
“Per questo stiamo lavorando molto su questo aspetto per essere più costanti sulla distanza di gara, ma è qualcosa che non si ottiene in due weekend. Già stiamo facendo bei progressi sul giro secco e, passo dopo passo, stiamo migliorando anche in gara. Questo tracciato (Aragon, ndr) non mi è mai piaciuto da quando ero ragazzino. Non so, forse perché non ho mai ottenuto buoni risultati qui. È un tipo di tracciato che non apprezzo molto, ma la mia ultima vittoria è stata in Germania, una pista che non mi piace, eppure lì andavo veloce. Quindi alla fine non importa se ti piace o no: devi andare forte.”
“Sarà un momento importante per noi, perché le ultime tre gare si sono svolte su piste molto diverse e siamo sempre stati molto veloci. Questa è una pista dove l’anno scorso eravamo in fondo alla griglia e abbiamo sofferto tanto. Sia per la poca aderenza sia per la presenza di lunghi rettilinei. Se riusciremo ad andare forti qui e a essere costanti, credo che non ci saranno più dubbi nemmeno per le gare future: potremo lottare ovunque per buone posizioni.”
Ma subito dopo il fine settimana di corse, ad Aragon si svolgeranno degli importanti test, i secondi stagionali dopo quelli di Jerez. Lì Yamaha porterà un nuovo motore, per colmare quella che ad oggi è l’unica (grossa) differenza ancora con Ducati. “Lunedì proveremo un motore nuovo. Non so ancora nulla sugli altri componenti, ma tutti sanno che ci manca un po’ di grip e di aderenza. Cercheremo quindi una configurazione che migliori sotto quell’aspetto, ma l’unica cosa certa per ora è il motore.”