Nel venerdì di Le Mans Fabio Di Giannantonio ha chiuso solo in 18° piazza, lontano dalle posizioni in cui dovrebbe stare e dalla Q2 diretta. Per Fabio non c’è nulla di cui preoccuparsi per il momento, ma bisogna lavorare per raggiungere le altre Ducati.

La giornata del venerdì è stata particolarmente complicata per i due piloti del team VR46. Se Franco Morbidelli infatti è riuscito negli ultimi minuti delle prequalifiche ad accedere alla Q2, Fabio Di Giannantonio invece dovrà addirittura partire dalla Q1 nella sessione di qualifiche. Un risultato decisamente deludente per il pilota romano, che quest’anno dispone di una moto ufficiale, la stessa di Marc Marquez e Pecco Bagnaia.

Diggia dopo la sessione ha predicato però la calma, ribadendo che nel team stanno svolgendo del lavoro sperimentale che dovrebbe poi avere un impatto anche nel lungo termine. Certo è che però ad oggi Fabio è abbastanza lontano in classifica dal compagno di box che, almeno in teoria, dovrebbe stargli dietro. Ora perciò per Diggia è il momento di fare sul serio, sistemare gli ultimi dettagli e ingranare finalmente in un weekend che per il momento lo ha visto seriamente in difficoltà.

Queste le parole di Di Giannantonio riportate da Motorsport.com dopo il venerdì: “Non riesco a spingere nelle frenate in angolo e questo ci fa essere un po’ più lenti. Ma niente panico, l’importante è capire questa sera che cosa ci manca e di cosa ho bisogno e fare uno step per domani. E’ totalmente una novità, negli ultimi due anni il mio feeling con la moto è sempre stato abbastanza buono da essere competitivo, invece oggi siamo stati più in difficoltà. Siamo lontani, perché un secondo e mezzo da Marc a Le Mans è tantissimo. Ci lavoriamo comunque, perché come siamo arrivati a questo livello ci possiamo tornare. Dobbiamo solo capire che cosa ci sta mancando.”

Fabio sottolinea infine come queste complicazioni possano derivare dal fatto che il setup della sua Desmosedici sia leggermente differente rispetto a quello dei suoi compagni di marca. “Un po’ sì, anche se non siamo così diversi. Però c’è qualcosina che potremo sistemare. Ognuno fa la propria strada, ma a volte ci sta anche capire che la tua non funziona. Domani quindi cercheremo di capire come possiamo allinearci agli altri. Però più di tutto dobbiamo lavorare per capire di cosa abbiamo bisogno noi.”

E’ un anno e mezzo che siamo sempre competitivi. Lo siamo stati anche nelle ultime quattro gare, togliendo la prima, in Thailandia, perché arrivavo direttamente dall’infortunio. E’ la prima gara in cui facciamo un po’ fatica, quindi niente panico. Dobbiamo essere solo lucidi ed intelligenti, ci può essere per tutti una semplice giornata no.”