Dopo lunghe discussioni finalmente è stata presa una decisione riguardo alla proposta di Massimo Rivola di far svolgere dei test a Jorge Martin per facilitarne il rientro. La MotoGP Commission ha infatti ufficializzato che i piloti infortunati per tre gare consecutive potranno provare la MotoGP prima del ritorno in gara.

Finalmente è arrivata l’ufficialità: Jorge Martin potrà provare l’Aprilia in un test privato prima di tornare in un weekend di gara. Massimo Rivola ha vinto una battaglia iniziata sin dal GP d’Argentina (quando Martinator era fuori per il secondo infortunio stagionale, ndr) riuscendo a convincere la MotoGP Commission e i costruttori a concedere dei test ai piloti infortunati prima del rientro, come riportato da The Race.

I costruttori avevano inizialmente respinto questa proposta, per cui Martin era rientrato direttamente in Qatar per svolgere il weekend di gara. Weekend in cui però è andato incontro sfortunatamente ad un terzo infortunio. Un infortunio forse addirittura più grave dei precedenti e che lo terrà lontano dai circuiti ancora per un po’.

Probabilmente in seguito a questo infortunio la MotoGP ha ripreso in considerazione evidentemente l’idea avanzata in precedenza da Rivola. Decidendo così di approvarla per tutti i piloti che non abbiano partecipato a tre round o a 45 giorni della stagione MotoGP. Questi avranno a disposizione un giorno di test in uno dei circuiti di prova designati dal team a inizio stagione. Il tutto con tre set di pneumatici a disposizione, per un totale di circa 50 giri a disposizione.

Una prova di forza quindi in un certo senso da parte dell’Aprilia, che è riuscita ad avere ragione e a facilitare il recupero del proprio pilota di punta. L’approvazione di questo test privato rappresenta infatti non solo un successo personale per Massimo Rivola. Ma anche e soprattutto un passo avanti significativo per il recupero dei piloti in MotoGP. Garantire un rientro graduale e controllato per chi rientra da infortuni seri è solo una scelta di buon senso che mette al centro la salute degli atleti e, di conseguenza, anche lo spettacolo.