C’è ormai sintonia piena tra Nicolò Bulega e la sua Panigale V4 R, tanto da essere di un altro livello anche in tracciati a lui ostici: “Le curve lente non mi piacciono, ma la Ducati si adatta perfettamente ai miei punti forti.”

Non appena si siede per rispondere alle domande dei giornalisti, Nicolò Bulega tira un lungo sospiro di soddisfazione. Ha appena fatto cantare al pubblico l’inno di Mameli, ha stappato una bottiglia e ha lanciato come da rituale parte del suo abbigliamento fra la gente. A Cremona ha fatto tutto ciò che poteva fare, ha battagliato quando serviva e ha spinto come non mai quando andava messo in banca il massimo risultato raggiungibile per un pilota durante un fine settimana. Gli occhi attenti di Gigi Dall’Igna, Mauro Grassilli e Davide Tardozzi metterebbero in soggezione chiunque, ma Bulega è rimasto impassibile.

E pensare che questa pista creava tanti dubbi al romagnolo prima di cominciare: “E’un tracciato pieno di curve lente, che non mi piacciono affatto a causa del mio stile di guida. Preferisco di gran lunga i curvoni veloci. Alcuni potrebbero pensare che una curva sia una curva, ma non è così. In alcune mi sento comodo e sicuro nel farle velocemente, in altre il mio stile di guida non si adatta. Se mi avessero detto una settimana fa che avrei fatto una tripletta a Cremona non c’avrei creduto. Credo sia il mio miglior weekend nel WorldSBK, lo metto addirittura avanti a quello di Phillip Island. Fare un risultato così davanti a Dall’Igna, Tardozzi e Grassilli è veramente speciale.”

In tutte e tre le gare il copione è stato lo stesso, quando Nicolò ha deciso di staccarsi Razgatlioglu dal codone, nulla glielo ha impedito. “Il mio unico piano era quello di spingere al massimo, perché sapevo che per Toprak sarebbe stato difficile fare il mio stesso passo in questa pista. Nei primi giri volevo rimanere calmo, per creare un po’ di gap da chi ci inseguiva. Quando ho capito di esser rimasti soli l’ho passato ed ho spinto al 120%.”

“Oggi nonostante le difficoltà eravamo comunque competitivi nelle curve lente. Non è solo il mio stile ma anche la Ducati che soffre in questi tratti di pista. Questa secondo me è la ragione di questi buoni risultati. Guido la mia moto esattamente come vuole essere portata, soffriamo negli stessi punti e si adatta bene dove sono forte. Anche Most potrebbe essere un altro circuito ostico, perché ha molte staccate in cui Toprak è molto forte. Cremona per ora resta comunque la peggiore per me, ma dopo Most arriveranno piste che mi piacciono molto.”

Di fronte ad una prestazione simile, è impossibile non chiedersi cosa ne sarà del suo domani, vista la sua giovane età ed i tanti team nel WorldSBK che desiderano vederlo guidare la loro moto. “Il mio obiettivo è quello di rimanere con Ducati, perché come potete ben veder c’è un ottimo feeling, sto bene con le persone nel box. Per avere però un quadro chiaro del futuro c’è da aspettare, al momento non ho firmato nulla, sto solo parlando con loro.”