Nonostante un lampo finale in cui ha fatto segnare il secondo tempo, il bicchiere di Toprak Razgatlioglu dopo il venerdì di Cremona è decisamente mezzo vuoto. Le sensazioni sulla BMW non sono affatto buone, soprattutto a causa delle alte temperature. “Oggi non mi sono affatto divertito.”

La classifica dei tempi del venerdì potrebbe essere fuorviante rispetto a quelli che sono stati i reali valori in campo a Cremona. Negli istanti finali delle FP2 Toprak Razgatlioglu ha tentato un time-attack e, guidando sopra i problemi, ha fermato il cronometro sul tempo di 1:29.465. Più forte di lui ha girato soltanto Nicolò Bulega, unico ad emergere su tutti con un passo superiore alla concorrenza.

Le sensazioni che emergono dalle parole dei piloti però, come spesso accade, sono più rilevanti delle classifica. Al termine della giornata, lo sguardo avvilito e disilluso di Toprak Razgatlioglu racconta una realtà ben diversa da ciò che dice la classifica. Nel pomeriggio il sole ha fatto la voce grossa, e le alte temperatura sia d’aria che d’asfalto hanno messo a dura prova i piloti. Alcune moto non si sono comportate male in assenza di grip, ma fra queste non ci sono le BMW di Toprak e di Michael Van der Mark.

Nel corso della sessione il turco è rientrato molte volte ai box, senza effettuare lunghe serie di giri lanciati. “Le condizioni oggi erano veramente difficili. Dobbiamo complimentarci con Ducati perché rispetto all’anno scorso hanno fatto miglioramenti. Nell’ultimo run delle FP2 abbiamo trovato qualcosa che ha migliorato il grip, ma ho fatto soltanto un giro veloce, ed è ben diverso dall’avere un buon passo. Sono un pilota che ha sempre preferito concentrare il lavoro in ottica gara, ma oggi in generale è stato un giorno difficile.

Questo per noi non è abbastanza. Ho girato un po’ dietro a Bulega e ha una guida molto fluida. Noi abbiamo lottato per tutto il tempo nella ricerca di grip, anche quando ho messo la gomma era totalmente assente, infatti mi sono fermato subito ai box. Soffrivo molto anche in rettilineo: quando mi trovano in scia alle Ducati indipendenti, riuscivo a stare con loro ma non guadagnavo nulla. La Yamaha ha un motore leggermente inferiore al nostro, ma questa è una pista che si adatta bene alle loro caratteristiche. Anche Bimota ha un bel telaio e qui può essere pericolosa.

Soffriamo in generale sia in ingresso curva che in uscita. Non è una situazione affatto facile da gestire, dovremo affrontare gara per gara cercando di fare il massimo con quello che abbiamo. Non possiamo fare altro. Quando ci ho girato durante i test lo scorso anno, mi era piaciuta molto Cremona come pista, ma ora non la penso così. Non mi sono affatto divertito quest’oggi.