Un inizio di stagione altalenante ai test ha fatto emergere lati positivi e negativi della nuova Yamaha M1. Il problema grande sembra essere uno e, se a Iwata riuscissero a risolverlo, Yamaha potrebbe giocarsela per essere la seconda forza del mondiale

La notizia emersa dai test della MotoGP (ormai in procinto di iniziare la stagione 2025) è che a Iwata durante l’inverno hanno davvero lavorato bene. La Yamaha M1 2025 sembra essere migliorata sotto moltissimi punti di vista. Sopratutto il giro secco, che condiziona la qualifica e quindi il weekend, che è stato uno dei loro principali crucci degli ultimi anni. Sembra essere cambiato il metodo di lavoro, dovuto anche all’ingresso del team Pramac, e in Yamaha erano due stagioni che mancava un team clienti. E un team in aggiunta a quello ufficiale significa anche avere dati in più su cui lavorare.
Però il bicchiere di Yamaha nei test 2025 non è del tutto pieno. I test a Sepang hanno mostrato una Yamaha, soprattutto con Fabio Quartararo, che è andata veramente forte. Tanto che dopo la Malesia, in Ducati si sono sbilanciati . Pecco Bagnaia ha detto che “potremmo avere un cambiamento in termini di primo inseguitore della Ducati, ma dovremo aspettare anche i test in Thailandia. La Yamaha ha girato sei giorni qui. Ma è innegabile che Fabio abbia mostrato un ottimo passo gara. Poi il time attack era un suo punto debole e oggi è stato veloce.”
E infatti arrivati a Buriram, in Thailandia, Yamaha ha visto crollare qualche certezza che sembrava essere acquisita. Rispetto alla Malesia, i ragazzi sulla M1 hanno sofferto particolarmente una mancanza di grip all’anteriore. Il Chang International Circuit è una pista dove il livello di grip è particolarmente basso, e la nuova Yamaha M1 potrebbe avere delle caratteristiche che ne risentono particolarmente.
Fabio Quartararo dopo i test a Buriram: “Penso che abbiamo fatto un piccolo passo avanti rispetto allo scorso anno. Il test a Buriram è stato un po’ complicato. Le gomme anteriori non sono state il nostro punto forte in questi due giorni, quindi dobbiamo cercare di capire come migliorare in vista della prima gara. Però, giudicando dalla nostra guida, penso che stiamo andando abbastanza bene. Spero che riusciremo a fare un passo avanti con il feeling all’anteriore, che di solito è il nostro punto di forza in gara. Credo che il nostro livello sia diverso rispetto all’anno scorso, ma vogliamo affrontare questa stagione senza aspettative e semplicemente dare il massimo.”
Quest’anno potremmo avere una Yamaha molto competitive nelle piste dove il grip è notoriamente alto, e vederla invece subire un grave calo di prestazioni in quelle dov’è il grip è assente. Questo perché i test sono stati certamente complicati, però si possono comunque prendere tantissimi segnali positivi.
È della stessa idea Massimo Meregalli, Team Director di Yamaha. “È stato un test diverso rispetto a Sepang. In questi due giorni abbiamo lavorato principalmente sulla messa a punto della moto in vista del GP, dedicando molto tempo alle regolazioni dell’elettronica. Durante il primo giorno abbiamo avuto qualche difficoltà, perché la pista era molto “verde” e per tutti i piloti è stato difficile trovare un buon feeling con l’anteriore. Oggi la situazione è migliorata con le condizioni della pista. Abbiamo fatto una buona simulazione di gara sprint e, alla fine della giornata, un paio di time attack che hanno confermato che siamo riusciti ancora una volta a ridurre il gap dai più veloci anche qui a Buriram. Ora abbiamo giusto il tempo di analizzare tutti i dati, riposarci dopo 20 giorni in Asia e prepararci per l’inizio della stagione.”