Il CEO di Aprilia Racing Massimo Rivola ha messo in seria discussione le parole del rappresentante di Michelin riguardo alla caduta di Jorge Martin nella prima giornata di test a Sepang
I test a Sepang per Aprilia sono stati un vero e proprio inizio di stagione thriller. Soltanto nella prima giornata, infatti, la casa di Noale si è trovata senza Raul Fernandez (team Aprilia Trackhouse) e il campione del mondo MotoGP 2024 Jorge Martin. Martinator è incappato nella prima mezza parte del day 1 in due cadute, entrambe di highside. La prima senza conseguenze, la seconda gli ha comportato, invece, il ricovero in ospedale e l’operazione al ritorno in Europa il giorno successivo.
Lo spagnolo salterà i rimanenti test al Chang International Circuit di Buriram per vedere se fosse fattibile essere in griglia alla prima gara della stagione (28 febbraio- 2 marzo). Lo sviluppo della RS-GP per quello che rimane del pre stagione della MotoGP verrà affidato alle mani di Marco Bezzecchi (che però è ancora alle prime armi con questa moto dopo anni di guida sulla Ducati) e il tester Lorenzo Savadori.
Da cosa è comportata la disastrosa caduta di Jorge Martin? Negli scorsi giorni era arrivata la notizia da Aprilia che l’incidente non era attribuibile né a un problema tecnico della RS-GP né a un errore del pilota, facendo intendere che la causa poteva essere accostata alla questione gomme. Il giorno successivo Piero Taramasso (responsabile di Michelin in MotoGP) aveva detto che la gomma di Jorge Martin dopo l’analisi non aveva nessun difetto e che la caduta era stata causata da un eccessivo surriscaldamento dello pneumatico che aveva già fatto tredici giri prima della caduta.
La risposta del CEO della casa di Noale non si è fatta attendere. Attraverso un comunicato rilasciato da Aprilia, Massimo Rivola ha fatto sapere che “i nostri dati in nessun modo confermano le dichiarazioni fatte da Piero Taramasso. Credo che la sicurezza dei piloti debba essere la priorità e ho già suggerito a lui di organizzare un incontro con tutte le squadre per affrontare in modo costruttivo quella che è chiaramente una situazione critica, come dimostrato dal numero di infortuni.”