Jorge Martin ha tagliato il traguardo nel GP della Thailandia in seconda posizione dietro a Pecco Bagnaia, rivale diretto per il titolo mondiale. Martin può gestirsi dati i 17 punti di vantaggio, ma attenzione, in questa situazione ogni punto risulterà fondamentale e importantissimo, bisogna sempre massimizzare il risultato, costi quel che costi.
Anche se non vince Jorge Martin è sempre presente. Lo spagnolo di casa Pramac non molla più il podio, costanza è l’aggettivo giusto per definirlo in questo stagione, anche in una domenica difficile è riuscito a chiudere in seconda posizione il Gran Premio della domenica. É consapevole del fatto che Pecco non può permettersi nessun errore, ma sa anche che potrebbe essere un attimo perdere la leadership del mondiale che lo vede attualmente leader a +17. Jorge questo lo sa e ne ha parlato ai microfoni di Sky; di seguito le parole del leader del mondiale:
“I rischi sono stati veramente tanti oggi, forse è stata la giornata con più rischi di tutta la stagione. Penso che oggi nessuno avrebbe voluto essere Pecco o me, perché in questa situazione con queste condizioni di pista era tutto molto indeciso. Controllare la situazione era difficile. Sono partito bene, però appena uscito ho visto che le sensazioni erano diverse dal warm-up, non avevo grip dietro e davanti mi si chiudeva. Ho provato a dare il massimo, poi ho fatto un errore alla curva 3 e mi hanno sorpassato Pecco e Marc”.
“A metà gara stavo andando un po’ più forte, ma quando Marc ha perso il davanti l’ho perso anche io con lui. Grazie alla sua caduta sono riuscito a rimettere la moto posto; ho rischiato di cadere 10/15 volte“.
“Fare secondo in una giornata così difficile è fantastico, anche nella Sprint ho fatto secondo; siamo sulla strada giusta. Sapevo che Pecco sarebbe stato quello da battere, lui si deve prendere più rischi di me e ce l’ha fatta. Voglio concentrarmi su di me, senza quell’errore sarei finito dietro lo stesso, non c’era modo di vincere. Pecco aveva un’altra marcia. É stata una gara difficile, è stata una gara molto mentale sulla concentrazione e sulla lucidità, e ce l’ho fatta fino alla fine“.
“Nel warm-up c’erano condizioni diverse, era più asciutto. In quel caso potevi andare sui cordoli e andava tutto bene, mentre in gara appena lo toccavi partiva dietro anche se eri dritto. Quello vuol dire che c’era più acqua in pista. Pecco è stato molto furbo, ha capito nel momento preciso quando andare sui cordoli, lì mi dava 2/3 decimi al giro“.