Anche nel weekend appena passato l’argomento che ha fatto discutere è stato il track limits. Soprattutto quello che ha tolto la pole position a Marc Marquez. Discorso track limits, giusto o sbagliato? La mia opinione…

Dal 2019 l’argomento che sempre fatto discutere tutti, fan, piloti e team è stato proprio il discorso track limits. In più occasioni molti piloti si sono ritrovati a dover scalare di una posizione perdendo un eventuale podio o vittoria. Tutto questo perché oltre il cordolo c’è una striscia verde che, secondo Dorna, se un pilota la sfrutta (tanto o poco che sia) ne trae vantaggio. Un discorso che può anche avere senso… Ma mica tanto.

La MotoGP in questi ultimi anni ha raggiunto dei livelli incredibili di prestazione. Il pilota deve essere semplicemente perfetto, ogni staccata, ogni scalata, ogni volta che si apre il gas. Devono essere come dei robot, non devono mancare nemmeno una virgola altrimenti vai in ghiaia oppure sfiori quel maledetto verde.

Discorso track limits, come funzionano e le penalità

Nelle sessioni di prova (P1 – PR – P2 – QP – WUP) il superamento del cordolo non comporta alcuna penalità per il resto del weekend, solo una sanzione istantanea che prevede l’annullamento del giro corrente. In caso di gara il pilota prima di essere penalizzato ha dei “bonus”. Se vai tre volte sul verde ti arriva il Track Limits WARNING. Se dopo l’avvertimento il pilota supera altre due volte il cordolo sarà penalizzato con un Long Lap penalty.
Nella gara sprint invece si ha a disposizione solo 3 volte oltre il cordolo, altrimenti scatta subito il Long Lap.

ULTIMO GIRO

Si da per scontato ormai che se un pilota supera i limiti della pista nell’ultimo giro venga automaticamente retrocesso di una posizione (come successo a Binder in Thailandia nel 2023). Non è così semplice. Tornando al 14° appuntamento del campionato del Mondo MotoGP, nella gara della domenica Marc Marquez e Brad Binder, nel giro finale, hanno superato il limite della pista in curva 4 ma non è stata inflitta nessuna penalità, e perché?

Il track limits all’ultimo giro e le penalità le stabilisce il direttore di gara. Il regolamento parla chiaro, se il pilota che commette l’infrazione chiude sul traguardo con più di 0.500 sec non riceverà penalità, in caso contrario si. Ma non finisce qui. Se il pilota in questione, supera il cordolo e perde più tempo del previsto non sarà sanzionato, la penalità scatta SOLO se (i sensori o la race direction) reputa e valuta che il pilota abbia guadagnato e quindi ne ha tratto vantaggio.

Riportando degli esempi, Austria 2020, ultimo giro, ultima curva Pol Espargaro supera di tanto il cordolo ma si tiene comunque il podio, perché?
In quell’occasione Pol non ha guadagnato tempo. In staccata di curva 10 il pilota KTM era primo ma a causa di un errore è finito in 3° posizione. Senza guadagnare tempo il numero 44 non è stato sanzionato.

Thailandia 2023, Brad Binder. Il sudafricano all’ultimo giro per tentare l’attacco su Martin, in uscita di curva 4, cercando di sfruttare più percorrenza ha toccato il verde ed in quel caso lo Steward Pannel ha stabilito la penalità di un “Drop one position” facendogli perdere il secondo posto.

È giusto o sbagliato?

È impossibile dire se sia giusto o sbagliato. Dipende dalle situazioni, in certe occasioni il superamento del cordolo può aiutare il pilota ad avere una maggiore trazione in uscita ma certo ché (come nell’immagine soprastante o come il caso Marquez a Motegi) non hai un agevolazione tale da fare la differenza.

Il problema è che alla race direction non importa nulla. Se il sensore scatta te hai guadagnato tempo e non c’è nulla da fare. Eri primo? Eri Ultimo? Stavi facendo la pole? Bastava stare nei limiti della pista.

C’è una soluzione a questo?

E come se c’è. Si chiama GHIAIA!
Negli anni passati non ci sono stati problemi del tipo limiti di pista. La questione era molto più semplice, il pilota non ci pensava nemmeno a superare il cordolo perché sapeva che andando oltre sarebbe stato obbligato al ritiro o comunque avrebbe perso molto tempo.

Oltre ad una questione di penalità, perdere tempo ecc… la ghiaia oltre il cordolo stabilisce anche una maggiore sicurezza. Il cordolo essendo “uno scalino” se viene oltrepassato e poi il pilota torna velocemente in pista rischia di perdere il controllo della sua moto cadendo in punti pericolosi.

Non voglio citare gli incidente ma ce ne sono stati svariati, anche finiti in brutti modi. Mettendo la ghiaia si andrebbe a ridurre il rischio che il pilota sfrutti il cordolo e oltre…