Joan Mir dà fiducia alla Honda. L’annuncio sembra poter arrivare nelle prossime ore, ma sembra che lo spagnolo continuerà a guidare una RC213V anche per le prossime due stagioni di MotoGP
A dare la notizia è stata Motorsport.com. Contro ogni previsione, dato il clima saturo che si respira all’interno del box HRC, Joan Mir sembra in procinto di firmare un rinnovo che lo legherà alla casa giapponese fino al 2026. Il campione del mondo 2020, reduce da una stagione e mezzo da incubo dove costantemente occupa le ultime posizioni della classifica, evidentemente vuole dare ancora fiducia alla Honda in un progetto che da quando è andato via Marc Marquez non è sembrato mai davvero in condizione di ripartire.
Non si sa se questo rinnovo sia frutto dell’unica occasione dello spagnolo di rimanere in MotoGP(dato che le altre delle si stanno piano piano riempiendo) oppure se davvero alla base c’è la volontà da parte di Honda di trattenere un pilota che, almeno sulla carta, si è portato a casa un campionato del mondo piloti. Anche perché la situazione è drammatica. Ultimissimi in costruttori e l’ultima vittoria risale ormai a più di un anno fa. Quando Alex Rins, sfruttando la caduta di Pecco Bagnaia davanti, vinse inaspettatamente il GP d’America ad Austin.
La situazione tecnica della RCV è imbarazzante e un gap del genere non si può ricucire a breve termine. È quello su cui Luca Marini e Johann Zarco stanno smanettando da inizio stagione. A inizio stagione appositamente selezionati dalla Honda poiché provenivano dalla realtà di Borgo Panigale. Per adesso, però, la Honda rimane ferma. Sembra di vedere la stessa moto dei test a inizio anno. A differenza, invece, della Yamaha che sta facendo di tutto per risalire e qualche risultato a casa lo sta portando. Investimenti e tanti tecnici provenienti dalle case europee (unito a un sostanzioso supplemento di denaro di 12 milioni a stagione) hanno addirittura portato Fabio Quartararo a credere nel progetto per due anni. Addirittura Rins è scappato dopo una stagione di Honda per andare in Yamaha.
L’unica luce in fondo al tunnel per Honda, invece, sembra essere quella del regolamento 2027. Via le ali, via l’aereodinamica, motori dalla potenza ridotta ed ecco che si riparte tutti da zero. Tutte le case con la stessa base. Gap annullati. La speranza di Joan Mir potrebbe essere quella che Honda inizi a lavorare in ottica 2027 per trovarsi tra le mani un pacchetto moto competitivo.