Il nuovo regolamento MotoGP che entrerà in vigore nel 2027 riaccende l’attenzione sul tema del mercato dei costruttori: ecco perché il binomio BMW – MotoGP può concretizzarsi
Il nuovo regolamento MotoGP del 2027 segna un’era di cambiamenti significativi per il campionato, con l’obiettivo di aumentare la competitività, ridurre i costi e livellare il campo di gioco. Queste modifiche, introdotte da Dorna, detentrice dei diritti commerciali della MotoGP, hanno generato un acceso dibattito all’interno del paddock e tra i fan. Ne abbiamo parlato qui, analizzando gli scenari futuri, ma ecco un breve ripasso di quello che succederà. Utile per mettere bene a fuoco quello che sarà il tema di questo articolo.
In primis è prevista la riduzione della cilindrata del motore, che passerà da 1.000 cc a 850 cc a partire dalla stagione 2027. Questa modifica mira a ridurre i costi di sviluppo e produzione dei motori, favorendo così i team con budget più limitati. Inoltre, si ritiene che una cilindrata inferiore migliori la maneggevolezza delle moto, rendendo le gare più spettacolari e combattute.
Il secondo colpo sarà dato all’aereodinamica: sono previste maggiori restrizioni. Le carene delle moto saranno soggette a regolamentazioni più stringenti, con l’obiettivo di limitare l’influenza dell’aerodinamica e dare maggiore importanza alle prestazioni in curva. Questo cambiamento dovrebbe favorire le moto più agili e meglio guidabili, compensando in parte il vantaggio di potenza di cui godono i team con maggiori risorse.
È prevista poi una novità inedita: la condivisione dei dati GPS. Per la prima volta, i team saranno obbligati a condividere i dati GPS delle loro moto con la Dorna. Questi dati saranno utilizzati per monitorare le prestazioni e identificare eventuali aree di squilibrio tra le diverse moto. L’obiettivo è quello di garantire un campionato più equo e trasparente, intervenendo con regolamentazioni mirate se necessario.
Infine, verrà fornito maggior supporto ai nuovi costruttori. La Dorna ha introdotto nuove misure per quanto riguarda le concessioni, che inevitabilmente andranno ad influire anche sull’eventuale ingresso di nuovi costruttori in MotoGP. È infatti nell’interesse di Dorna riuscire ad allargare la griglia di partenza e aumentare la competitività del campionato, attirando nuovi protagonisti – soprattutto dopo l’uscita di svenda della Suzuki – tra tutti BMW.
C’è sicuramente entusiasmo da parte di una buona fetta di appassionati, che credono che queste modifiche portino ad un campionato più equilibrato, con gare più spettacolari e incerte. Poi, la riduzione dei costi e le nuove concessioni potrebbero favorire la crescita e la sostenibilità della MotoGP a lungo termine. Altri sono invece scettici e temono che le nuove regole penalizzino eccessivamente i costruttori già presenti, che hanno investito ingenti somme nello sviluppo delle loro moto attuali. C’è anche da dire che la velocità massima delle moto potrebbe diminuire: questo potrebbe non piacere ai fan.
Quindi, il nuovo regolamento ha riportato al centro dell’attenzione un tema caldo, accendendo i riflettori su un possibile approdo di BMW in MotoGP. La casa automobilistica tedesca ha già espresso il proprio interesse per la categoria e ha avviato dei colloqui con la Dorna. L’arrivo di un nuovo costruttore di alto livello come BMW porterebbe una ventata di aria fresca al campionato, aumentando la competitività e l’interesse del pubblico. Però, l’ingresso di BMW non è ancora certo. La casa automobilistica dovrà valutare attentamente i costi, le sfide tecniche e il potenziale ritorno sull’investimento prima di prendere una decisione definitiva. Quel che è certo è che non è uno scenario così impossibile, tantomeno un orizzonte così lontano: dal 2027 sarà un po’ come ripartire da zero per tutte le case. Perché non provarci? Questo nuovo arrivo rappresenterebbe un segnale positivo per la crescita e l’evoluzione della MotoGP.