Toprak Razgatlioglu prevale con cuore, talento ed estro: all’università del motociclismo di Assen, in Olanda, il numero 54 di BMW trionfa e regala a se stesso e alla casa tedesca la prima vittoria al TT. Battuto Bautista, terzo Gardner. Quarto Iannone, Bulega ottavo. Bautista leader del mondiale, subito dietro Toprak
Con il successo centrato ad Assen, in gara 2 del campionato del mondo di Superbike, Toprak Razgatlioglu dimostra di essere un fenomeno. Un campione. Campione del mondo lo è già stato, nel 2021, con Yamaha. Un campione perché con la vittoria di oggi, il fuoriclasse turco porta sul gradino più alto del podio BMW su una pista dove non aveva mai vinto. E, soprattutto, la porta in piena lotta per il titolo mondiale. Una squadra che fino allo scorso anno arrancava, ha trovato in Razgatlioglu un riferimento: si sono presi per mano e, insieme, camminano verso quello che sarebbe un risultato storico. Razgatlioglu è forte, sì, lo dimostrano i risultati in pista, ma lo è anche fuori. È uno di quei piloti che, per i suoi modi di fare, resta impresso nella mente degli appassionati. I suoi rituali, gli stoppie: si può dire che sia ormai un’icona che non può che far bene alla popolarità della Superbike. Con la performance di oggi, Razgatlioglu marca stretto Bautista in classifica piloti e si candida alla vittoria finale.
In seconda posizione proprio il campione del mondo in carica Bautista, autore di una gara positiva dopo la Superpole Race di questa mattina. E terzo c’è Remy Gardner. Con la Yamaha GRT, primo podio nel mondiale. Prova che il potenziale c’è, è solo questione di tempo. Dietro c’è tanta Italia: Iannone, quarto, Locatelli quinto. Il deluso può forse essere Locatelli, davanti nella gara corta, più arretrato nelle due gare lunghe. Bulega si classifica ottavo, è terzo in quella generale.
Una gara in cui Jonathan Rea ha faticato e non poco. Dopo la pole position di ieri, oggi è scivolato: attualmente quindicesimo in classifica piloti, Rea è addirittura dietro a Spinelli nella classifica. Sarà interessante aspettare il prossimo appuntamento a Misano (14-16 giugno) per vedere come si evolverà la situazione.