A 3 giri dal termine del Gran Premio del Portogallo Marc Marquez e Pecco Bagnaia si sono resi protagonisti di un contatto che ha costretto entrambi al ritiro. Ma chi ha causato la fagiolata? Di chi è la colpa? Proviamo a spiegarlo
Il Gran Premio del Portogallo, tra i saliscendi del circuito di Portimao, ha regalato anche una sfumatura thriller, vissuta nel finale a pochi giri dalla bandiera a scacchi. Dopo una gara in cui né Pecco Bagnaia né Marc Marquez avevano particolarmente brillato, si sono trovati a pochi giri dalla fine della gara portoghese a giocarsi la quinta posizione. Davanti Jorge Martin (che ha poi vinto il GP) e gli altri tre (tra cui un meraviglioso Pedro Acosta che poi finirà sul podio grazie al ritiro di Vinales) se ne erano andati e i due ducatisti si sono trovati a giocarsi la quinta posizione. Arrivati alla frenata di curva 5 la Gresini di Marquez si è buttata dentro sorpassando la rossa di Bagnaia che ha poi provato l’incrocio. Proprio in fase di percorrenza nell’incrocio della traiettoria i due si toccano e finiscono in ghiaia costretti al ritiro.
Alla fine della gara i due piloti, insieme a Davide Tardozzi e a Michele Masini (rispettivi Team Manager), sono stati in direzione gara a dare la propria interpretazione di fronte ai giudici della dinamica dell’incidente. Dopo qualche decina di minuti di confronto, alla fine la race direction ha comunicato che non verranno presi provvedimenti in merito e che la faccenda verrà quindi archiviata. Ad Austin, quindi, nessuno dei due piloti dovrà scontare alcuna penalità lasciandosi lo screzio alle spalle.
Le polemiche, però, non si sono appiattite, soprattutto sui social media. Nelle interviste a fine gara (a Sky Sport MotoGP) Pecco Bagnaia appare deluso e arrabbiato allo stesso tempo, trattando come giusta la decisione della direzione gara, aggiungendo anche: “ci mancava solo che penalizzassero me…”. Dall’altra parte, invece, lo spagnolo ha detto di essere completamente esente da colpe dicendo che “Bagnaia è stato un po’ troppo ottimista a incrociare”. È Bagnaia a aver esagerato nell’inserimento buttando giù il 93 oppure è Marc a rientrare in traiettoria senza rialzare colpendo il campione del mondo? Di chi è la colpa della carambola?
La colpa non c’è. E se c’è, è di entrambi. Guardando l’incidente si capisce bene come si tratti di una situazione a limite, dove entrambi forse si sono lasciati prendere dalla bagarre buttando il cuore oltre l’ostacolo e prendendosi rischi che non servivano. Non si può parlare di percentuali. Nessuno butta giù l’altro e, se vogliamo trovare degli errori, sbagliano entrambi. L’errore di Bagnaia consiste nel buttarsi subito all’interno sapendo che si tratti di Marc Marquez, pilota che difficilmente avrebbe rialzato la moto concedendogli la posizione (e infatti non lo ha fatto). Avrebbe potuto benissimo aspettare due curve dopo dove avrebbe potuto controbattere benissimo. Non era una situazione al limite in cui se non rispondeva lì, Marc andava così forte che la curva dopo non avrebbe avuto la possibilità di replicare. Marc non ne aveva di più e anche se fosse stato si trattava di una quinta posizione alla seconda gara di un mondiale lunghissimo. Ha semplicemente esagerato. La colpa di Marc, invece, sta nel forzare la mano e fregarsene completamente del fatto che Pecco sia all’interno, forzando la mano e trovando il contatto.
Ne è venuta fuori, quindi, una fagiolata tremenda che penalizza tantissimo uno dei due e pochino l’altro. Questo perché tra i due, ci perde di più Pecco Bagnaia. In classifica a Marc Marquez, che non punta al mondiale piloti (salvo stravolgimenti), non cambia niente. È solo un quinto posto non concretizzato che non cambia la sua situazione nelle gerarchie di questa MotoGP. Questo perché questa stagione la deve usare per adattarsi e entrare nelle dinamiche della Desmosedici, proprio come sta facendo fino a qui.
A Pecco Bagnaia, invece, cambia tantissimo. Sono 10 punti persi. Se avesse perso la lotta con Marquez ci avrebbe rimesso non più di un punto (il quinto prende 11 punti mentre il decimo 10). In una lotta mondiale, specie con un Jorge Martin così tosto, anche 10 punti possono risultare fatali. E infatti esce da Portimao con un quarto posto in classifica generale a -23 dallo spagnolo, che è andato a vincere. E soprattutto siamo, ancora, a parlare di uno zero dopo due gare, proprio come lo scorso anno. Gli imprevisti possono succedere, ma la bravura di un campione deve essere anche quella di minimizzarli. E se dopo due titoli mondiali (dove in entrambi gli zeri li ha pagati a caro prezzo) ancora non lo ha capito, allora forse c’è un problema.