L’inizio di mondiale per Tony Arbolino in Qatar è somigliato a un vero e proprio incubo. Passo falso alla prima gara di un campionato che per il pilota di Garbagnate doveva simboleggiare una rinascita. Ma che è successo? E che c’entra Pirelli in tutto questo?

Tony Arbolino inizia malissimo il suo mondiale 2024. La prima gara dell’anno in Moto2, infatti, l’ha portata a casa un ritrovato Alonso Lopez vincente davanti a Baltus e Garcia (il resoconto completo lo trovate qua). Il pilota Marc VDS esce delusissimo da Lusail, con una ventesima posizione che non fa decisamente bene al morale suo e del team, considerando la situazione generale di un weekend dove non ha particolarmente brillato. Per molti il pilota di Garbagnate partiva come uno dei principali candidati al titolo, dopo la seconda posizione nel mondiale dello scorso anno dietro a Pedro Acosta, che intanto fa faville in MotoGP. La prestazione in Qatar, però, rischia di ridimensionare moltissimo il ruolo di Tony nelle gerarchie del mondiale Moto2 2024. In questi casi serve capire subito cosa è successo di preciso e poi rispondere cercando di cambiare strada. Ma quindi che è successo?

Sostanzialmente il problema principale riguardava le gomme. Più nello specifico quella posteriore. Per tutta la gara Tony non ha avuto grip e non riusciva a tenere le linee giuste con una evidente mancanza velocità di percorrenza. Apparentemente il pilota Marc VDS non ha digerito il cambio di mescola (obbligatorio per tutti i piloti della categoria) da Dunlop a Pirelli e forse le poche sessioni di test affrontate quest’inverno non gli sono bastate per adattarsi al 100%. Arrivati in Qatar, quindi, non è stato subito pronto a essere competitivo nella lunga distanza, concludendo ventesimo una gara da horror dove non ha mai davvero trovato il passo gara giusto per ingranare. 

Problema simile per Fermìn Aldeguer che, a differenza di Arbolino, aveva stupito per tutto l’inverno e per una gran parte del weekend di gara. La sensazione dopo venerdì di Lusail era infatti quella di un Aldeguer con una marcia in più rispetto agli altri, poi però le prime complicazioni in qualifica, con lo spagnolo costretto a partire solo dalla terza fila. La situazione è poi degenerata in gara con il numero 54 di SpeedUp, dominatore dei test, che finisce addirittura fuori dai punti, sorpassato all’ultimo giro da un rookie come Deniz Oncu. Servirà tanto lavoro da fare, quindi, in vista del round in Portogallo a fine marzo, in cui Tony (e ovviamente anche Fermìn) non può assolutamente permettersi di affrontare un altro weekend come quello visto in Qatar, se vuole davvero andare a caccia del titolo.