Nuovi vincitori, vecchie conferme e caduta di Dei antichi. Il primo round del mondiale WorldSBK a Phillip Island ci ha fatto ricordare quanto ci mancassero le gare di moto. Un weekend mozzafiato dove fare la levataccia per vedere qualche derivata di serie fare bagarre, tra i cordoli di uno dei circuiti più belli del mondo, ne è valsa la pena
Nicolò Bulega vince all’esordio in WorldSBK con Ducati Aruba Racing ed esce dal round di Phillip Island secondo in classifica, a soli 9 punti dalla Kawasaki di Alex Lowes. Le aspettative dopo la vittoria del titolo mondiale in Supersport 600 nel 2023 erano alte. Qualcuno addirittura riteneva che l’imminente approdo in WorldSBK da subito con il team ufficiale Ducati, passando dalla Panigale V2 alla V4, al fianco di un campione come Alvaro Bautista avrebbe potuto destabilizzarlo. In tutta risposta, Nicolò Bulegas, almeno quello visto durante tutto il pre stagione e in Australia, ha dimostrato di essere un ragazzo con una una voglia di dimostrare e di spaccare il mondo davvero fuori dagli schemi. Sono stati bravi in Ducati a farlo sentire a proprio agio appena arrivato. Sia sul lato sportivo, assecondando tutte le sue richieste per farlo adattare al meglio, sia su quello umano. Mentre girava tra i saliscendi australiani sembrava che la V4 la conoscesse a memoria. Che la guidasse da tre stagioni e non da soli tre mesi, che evidentemente gli sono bastati per entrare in piena sintonia con la moto e la categoria.
Possibile conflitto interno con Bautista? Sebbene la stagione sia ancora molto lunga, per adesso la scelta di Ducati di ingaggiare in ottica futura questo ventiquattrenne, da affiancare a un pilota di esperienza come Bautista, sta pagando. Addirittura forse prima di quanto ci si poteva aspettare, a tal punto da poter mettere in seria difficoltà le gerarchie di Aruba stesse. Infatti, se il numero 11 dovesse continuare a fare questi risultati con continuità e il campione del mondo in carica dimostrasse di essere in difficoltà come visto nelle fasi iniziali del weekend a Phillip Island, in Ducati dovranno essere bravi a non far degenerare la situazione in un conflitto che a lungo andare potrebbe danneggiare entrambi e, conseguentemente, la squadra. Sarà importante, quindi, capire già dal prossimo round a Barcellona quale sarà la reale dimensione di entrambi i piloti della rossa. Se Nicolò avrà acquisito la maturità giusta per giocarsi le gare e il campionato o se il pilota che ha incantato tutti a Phillip Island è solo una sporadica versione superlativa di Bulega che vedremo ogni tanto. Nel lato opposto del box, invece, sarà anche determinante capire se il numero 1, che rispetto allo scorso anno ha qualche chilo in più di zavorra per regolamento, è ancora il dominatore incontrastato che abbiamo conosciuto nel momento del suo ritorno in Ducati nel 2022 oppure è cambiato e la situazione sarà diversa. Non possiamo basarci solamente su quello che abbiamo visto a Phillip Island, poiché spesso i valori nel primo weekend di gara, specie in una pista così particolare, non rispecchiano la realtà delle cose nell’arco della stagione e si rischia di fare troppi calcoli prima del dovuto.